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Esempio per i compagni
—Il sardo classe 1997 ha smaltito in fretta la delusione europea e anziché accusare il contraccolpo è diventato un esempio per i compagni, con tanto di reset mentale e rincorsa sfrenata verso una pratica scudetto da chiudere. Dopodiché Barella penserà agli Europei con l’Italia di Spalletti, magari sfruttando l’onda lunga di un finale di stagione vissuto ad alti livelli. Di certo la seconda stella può rappresentare un’ulteriore iniezione di fiducia, soprattutto a livello psicologico e magari condendo l’ultimo sprint con qualche rete in più. Fin qui a referto sono soltanto 2, nella passata stagione erano state addirittura 9 tra campionato e Champions, ma c’è ancora margine per far lievitare il bottino personale. Soprattutto alla luce dell’attuale stato di forma che lo porta a schermare la difesa nel momento del bisogno e a essere presente a più riprese nelle azioni offensive, inclusi quei momenti in cui serve riempire l’area di rigore avversaria o supportare gli attaccanti. Inzaghi ovviamente non intende privarsene per preservare gli equilibri della squadra e non a caso l’ex Cagliari è il nerazzurro che ha giocato più partite (40) in questa stagione assieme a Mkhitaryan. In termini di minuti disputati, invece, con 2917 è il terzo più impiegato tra i giocatori di movimento dopo l’armeno inossidabile (3117) e poco dopo capitan Lautaro (2985). E adesso sta per arrivare la sgasata finale, per chiudere al meglio l’anno della seconda stella con una firma d’autore”, si legge.
(Fonte: Corriere dello Sport)
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