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Ai microfoni di Inter Tv, Nicolò Barella ha parlato di quello che la Nazionale rappresenti per lui. "In Nazionale ci si arriva con tanto impegno, voglia di sudare e anche un po' di ambizione. Per me è stato un bel traguardo. A un certo punto della mia carriera pensavo fosse una cosa difficile, poi piano piano pensavo che si potesse realizzare questo sogno e poi ce l'ho fatta. L'inno? È un bel momento, senti l'unione non soltanto con i tuoi compagni ma anche con tutto lo stadio. È forse il momento che ti carica di più della partita. Gli Europei? L'Italia ci arriva bene, con mister Mancini abbiamo fatto un grandissimo lavoro. Abbiamo cercato di creare una impronta e di riportare la gente negli stadi dopo tutto quello che era successo con la nazionale. CI siamo riusciti e adesso dobbiamo guadagnarci ancora più rispetto. La Finlandia? Bello, il primo gol in Nazionale. Tutti i miei compagni mi prendono in giro e dicono che è un autogol, in verità è un gol mio. C'è una foto dell'esultanza in cui sto urlando, è stato un momento bello. Col Cagliari prima e con l'Inter poi non avevo questa ossessione per il gol, invece con la Nazionale volevo provare questa emozione".
In particolare, sulle sue passioni: “Il vino? Sono un appassionato, gli esperti sono quelli che ne hanno bevuti milioni. Preferisco il rosso perché se ne riesce a seguire di più l’evoluzione. Se fossi un vino? Il Cannonau, sardo. Ne possiedo una bottiglia per ogni annata che riguarda i miei familiari. Quella che ho corteggiato più a lungo è relativa al 1997, il mio anno di nascita. Il motocross? Una passione di mia moglie, tutta la sua famiglia usava moto, ma quando sta con me e ha le bambine l’ha parcheggiata. Io sono un disastro anche con lo scooter, lei è la spericolata”.
Sulla Sardegna: “Il pane guttiau? A differenza del pane carasau, è tostato due volte. La Sardegna mi manca, anche se all’Inter sto vivendo una bellissima esperienza. Noi sardi, vivendo in un isola, siamo un popolo molto unito. Sono orgoglioso, ma anche a Milano mi sto trovando bene. Qui si può fare qualsiasi cosa. Cappellini? Prima ne avevo tantissimi poi ho regalato ad amici e cugini perché le passioni stavano diventando troppe. Moda? Mi piace vedere mia moglie indossare abiti e provarsi mille cose. Mi piace vedere felice la gente. La scatola dei desideri? Vorrei tante cose, una non si può dire. Mi piacerebbe completare la famiglia, ma c’è tempo”.
(Inter Tv)
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