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La stagione è appena iniziata, ma sono già tanti i giocatori vittime di infortuni. Da Barella fino a Rodri e Ter Stegen, il calendario fitto è un problema anche per gli allenatori. "Qualcosa che accomuna Barella a Rodri, Ter Stegen e non solo, però, esiste. Giocano tutti tanto, tra club e rispettive nazionali. Probabilmente, troppo. Perché, quando gli impegni si rincorrono senza sosta o quasi, il tempo per recuperare non esiste e anche le vacanze sono ridotte".
"Così, il fisico finisce per risentirne: si usura e cede, più o meno pesantemente. E poco conta che i guai siano muscolari (Barella appunto) o articolari (Rodri legamento crociato, Ter Stegen tendine rotuleo), che siano conseguenza di uno sforzo o di un scontro di gioco", sottolinea il Corriere dello Sport.
"Tra l'altro, per alcuni, la prossima estate ci sarà pure la novità del Mondiale per club della Fifa. Nella sostanza c’è chi non smetterà mai di giocare. Di qui le levate di scudi dei diretti interessati. Perché i calciatori lavorano con il proprio fisico. E, allora che senso ha, seppur lautamente pagati, mettere a rischio la salute e la carriera? Barella e, soprattutto, Rodri e Ter Stegen, comunque, sono solo gli ultimi di una vera e propria ecatombe, che ha coinvolto soprattutto gli elementi delle big europee".
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