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Baresi: “Mazzarri, grande impatto. Thohir? non vedo l’Inter senza Moratti”

Il portale affariitaliani.it, ha intervistato lo storico nerazzurro Beppe Baresi. Baresi, è nato e cresciuto nelle file nerazzurre, prima da giocatore, poi responsabile del settore giovanile e infine vice allenatore. Ecco il suo pensiero sulla...

Riccardo Fusato

Il portale affariitaliani.it, ha intervistato lo storico nerazzurro Beppe Baresi. Baresi, è nato e cresciuto nelle file nerazzurre, prima da giocatore, poi responsabile del settore giovanile e infine vice allenatore. Ecco il suo pensiero sulla squadra e sul nuovo allenatore Mazzarri:  “Mazzarri ha avuto un ottimo impatto. Le sue idee sono quelle con cui sono cresciuto: lavoro, preparazione e sacrificio. Poca palestra? Non c’è la ricerca del super fisico ma della giusta condizione. Kovacic nuovo Hamsik? Mateo ha grandi doti e capisce il mister al volo. Zanetti? Lui è forse l’ultima bandiera, una storia come la mia e di mio fratello Franco nel calcio di oggi sarebbe stata impossibile. Rimpianti? Mi manca un po’ il club dove io possa essere l’allenatore ma non si può lasciare l’Inter."

Da Mourinho a Stramaccioni lei ha visto i metodi di lavoro di tanti allenatori dell’Inter. Come è stato l’impatto con Walter Mazzarri?Buono, molto buono. Le sue idee sono quelle con cui sono cresciuto: il tanto lavoro, la preparazione minuziosa, il partire da zero. Credo che la prima parte della preparazione qui a Pinzolo sia stata più che positiva. Chiede grande sacrificio ai giocatori ma ha avuto un grande impatto anche con loro e lo stanno tutti seguendo al massimo.

Lei si immagina un’Inter senza Moratti?

Vedendo la storia dell’Inter in questo momento no. Per carità, prima o poi credo che arriverà un momento in cui il presidente, non so per quali motivi, possa decidere di lasciare. Però penso davvero che in questo momento l’Inter sia Moratti.Lei ha legato tutta la sua carriera, da giocatore prima da allenatore e dirigente poi, all’Inter. Non pensa mai che magari andando in un’altra società avrebbe potuto costruirsi una carriera da primo allenatore?Visto il mio percorso per ora no. Sia da quando ero piccolo sono andato sempre in crescendo. Forse mi manca un po’ il club dove io possa essere l’allenatore però dopo 40 anni di Inter andare alla ricerca di qualcosa d’altro non è facile. Una società come questa la si potrebbe lasciare solo per grandi traguardi e grandi progetti. Io amo questi colori.