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Lo stanno già facendo?
—«Certo che sì. Siamo soddisfatti tutti, per quel che ho avuto modo di vedere è arrivata gente che ha voglia di lavorare e imparare. Il tempo è necessario, ma non ho dubbi che saranno tutti all’altezza».
Un nome su tutti, difensore come lei: Bisseck.
—«Lo avete visto tutti. Ha una grande forza fisica, è bravo, ha spazio e tempo per migliorare moltissimo. Contiamo tanto su di lui».
Le dà fastidio la parola scudetto? Quest’anno viene pronunciata molto apertamente…
—«Siamo all’Inter, vincere è un dovere. E dunque pensiamo a portare a casa il maggior numero di partite possibili. Su questo dobbiamo mettere la testa, il resto arriverà di conseguenza. Vedremo tra qualche mese a che punto saremo, poi si capirà tutto. Ma se la mentalità sarà questa, non ho dubbi che l’Inter sarà in corsa per il vertice».
L’anno scorso non sempre fu così. Forse anche colpa di una partenza lenta. È giusto dire che l’obiettivo sarà partire forti?
—«Certamente, vogliamo correre subito. Per la verità anche lo scorso anno avremmo voluto, ma qualcosa non è andato».
Che cosa?
—«Abbiamo sbagliato dal punto di vista mentale. Abbiamo peccato di presunzione, probabilmente derivata dagli anni precedenti. Questo non puoi permettertelo, in Serie A. Ma vedrete che quest’anno non ripeteremo quell’errore».
Contro il Monza, alla prima di campionato, rivedremo l’Inter di Istanbul?
—«Rivedremo l’Inter che è scesa in campo da gennaio in poi. Salvo poche eccezioni, sempre compatta, con la voglia di aiutarsi tutti, di lottare uno per l’altro. Abbiamo l’obbligo di provare a essere sempre quella squadra».
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