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Inter, braccetti decisivi: Bastoni e Skriniar, non chiamateli solo difensori

Fabio Alampi

I due centrali nerazzurri hanno risolto la sfida di domenica, dimostrando ancora una volta la loro importanza anche in fase offensiva

Gli attaccanti non segnano? Nessun problema, ci pensano i difensori! Così è accaduto domenica sera a San Siro, quando l'Inter ha battuto la Lazio grazie a Bastoni (un gol e un assist) e Skriniar (un gol). Di professione difensori, ma in realtà molto di più: i due braccetti della retroguardia nerazzurra accompagnano costantemente la manovra della squadra, e non è raro trovarli in zone del campo poco consone per un centrale. Nulla di casuale, ma il frutto di un lavoro ripetuto costantemente durante gli allenamenti, iniziato con Conte e affinato con Inzaghi.

Così scrive il Corriere dello Sport: "La verità è che non c'è nulla di casuale. Non deve più sorprendere, infatti, che l'Inter risolva una partita come quella di domenica sera con la Lazio con due difensori, anzi i suoi due "braccetti". [...] Accade anche perché fa parte dei principi di gioco di una squadra. Ed è esattamente il modo in cui Inzaghi ha costruito la sua Inter: un tratto che, peraltro, la contraddistingue rispetto a quella di Conte. Bastoni e Skriniar, in questo senso, sono interpreti perfetti o quasi. L'azzurro lo è diventato in maniera naturale, grazie a doti tecniche superiori rispetto alla media dei difensori, ma anche grazie alla scuola Gasperini. Lo slovacco, invece, ha avuto un bisogno di un periodo di adattamento e di apprendimento, con anche una mini-crisi di rigetto nel primo anno di Conte.

Il risultato è che a seconda dei movimenti dei compagni, è abituale trovare sia Bastoni sia Skriniar in posizione di mezz'ala, appoggiando quindi la mediana e creando superiorità numerica in mezzo al campo, oppure in sovrapposizione sulla fascia, nel momento in cui gli esterni convergono al centro o entrano in area. Accadeva anche con Conte, ma la sensazione, allora, era che fosse più che altro la conseguenza di un atteggiamento particolarmente aggressivo, oppure che dipendesse da un avversario chiuso nella propria metà campo. Inzaghi, invece, ha fatto in modo che le avanzate dei braccetti siano parte integrante di un sistema che ha l'obiettivo di far saltare l'impianto difensivo dell'altra squadra".