"Derby? Ricordo due gol importanti, te li porti dietro tutta la vita. Ho vissuto di rendita per parecchi mesi (ride, ndr). Mi dava fastidio che qualche giorno prima ti mettevano in dubbio perché dicevano che su un terreno pesante un giocatore con qualità tecniche non poteva essere protagonista. Io non ho mai pensato a quello, durante il tragitto dalla Pientina a Milano cercavo le pecore, perché una volta avevo visto una pecora e avevo segnato. Vedevo poi la gente che si avviava verso lo stadio, noi arrivavamo un’ora e mezza prima di solito, ma con Bersellini anche due ore prima, a volte mancava anche il custode dello stadio perché eravamo in anticipo. Io ricordo che riuscivo a leggere la gara, guardando quanta gente c’era, penando a cosa si potesse fare di positivo. L’esterno mi piaceva e mi gratificava, perché è questo che ti porta a voler essere protagonista. Io ho avuto anche fortuna, il primo gol era carino, nel secondo ha fatto tutto Muraro. Noi in quegli anni lì ne abbiamo perso forse uno di derby, poi vinti tanti e qualche pareggio. Per sei o sette anni c'è stata una striscia positiva. Ricordo anche un 2-2, in cui fino al settantesimo eravamo in vantaggio per 2-0, poi ci furono due deviazioni e il Milan segnò due gol. Eravamo arrabbiati per aver buttato una partita così e ci fu una reazione da gruppo tosto nello spogliatoio. È un derby che ricordo in negativo, perché per 70 minuti avevamo fatto vedere un grande calcio", ha detto sui vecchi derby.
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