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BELFODIL a FCIN1908: “Io con Icardi ok. Palacio? Un esempio. A gennaio io…”

Alessandro De Felice

Ha 21 anni e la serietà di un trentenne. Ishak Belfodil è concentrato anche quando risponde alle nostre domande e curiosità nella sala stampa della Pinetina, dove lo abbiamo intervistato oggi. Si vede che è un giocatore abituato a lavorare...

Ha 21 anni e la serietà di un trentenne. Ishak Belfodil è concentrato anche quando risponde alle nostre domande e curiosità nella sala stampa della Pinetina, dove lo abbiamo intervistato oggi. Si vede che è un giocatore abituato a lavorare sodo, qui all'Inter c'è concorrenza e l'attaccante nr.7 lo sa bene. Ma non per questo sembra rassegnato. E' giovane e sa che dai campioni che ci sono all'Inter, Milito e Palacio, può imparare molto. Ha un occhio anche per i più giovani. Per Ventre, per esempio, suo compagno nell'amichevole contro il Locarno. Ishak sa bene che è importante allenarsi e sfruttare le occasioni. Le sue risposte ricordano il rigore di Mazzarri, che tra gruppo e individualità non tralascia nessun dettaglio. Per l'algerino l'occasione potrebbe essere la partita contro il Torino (i nazionali stanno tornando e avranno poco tempo per allenarsi in vista della partita di domenica). Una squadra che nessuno tra i nerazzurri ha intenzione di sottovalutare. L'unico sorriso, quasi di sorpresa, gli scappa quando gli diciamo che Zanetti lo ha citato nel suo libro appena uscito. Non l'ha ancora letto, ma adesso ha un motivo in più per farlo...

 - La partita di Torino potrebbe essere per te l’occasione di giocare da titolare. Finora Mazzarri ti ha utilizzato poco, che spiegazione ti sei dato?

 Me lo spiego perché siamo in un grande club, non sono da solo, ci sono anche gli altri e se gli altri si chiamano Milito, Palacio e Icardi, Alvarez, non c'è tanto spazio come negli altri club, ma lavoriamo tutti per guadagnarci un posto e giocare la domenica. 

 - Come è stata questa settimana di allenamenti, senza tanti Nazionali. Avete provato qualcosa di particolare? A livello individuale Mazzarri ha lavorato con te visto che lui oltre all’intero gruppo cura anche i dettagli di ogni singolo uomo con colloqui individuali?

Abbiamo lavorato molto questa settimana, soprattutto sulle cose che non sono andate bene contro la Roma, abbiamo lavorato un po' su queste cose e come al solito. Ci dividiamo in gruppi e ci sono i lavori per ruolo, io ovviamente ho fatto il lavoro da attaccante. 

 - Domenica sera si gioca contro il Torino, che partita vi aspettate?

 Credo sarà una partita molto difficile perché hanno grandi giocatori che sono in Nazionale, sono bravi giocatori, sono da sempre una buona squadra nel campionato italiano e anche contro la Juve hanno fatto una grande partita e hanno perso solo uno a zero, quindi vuol dire che sono bravi. 

 - In settimana sono arrivate le firme, l’Inter è stata ceduta. Moratti si è visto più spesso del solito alla Pinetina in questo periodo, ha seguito la squadra ancora di più rispetto al solito la squadra, come lo avete visto in questi giorni di grande cambiamento?

Era già qui, era già vicino alla squadra, non può essere tutti i giorni presente. Nei club dove sono stato ci sono presidenti che erano molto meno presenti. Secondo me lui ha tanto da fare, ma prova ad essere sempre con noi. Io non ho letto i giornali, ma non ho visto tanti cambiamenti, perché lui era sempre qui. 

- Sei stato uno degli ultimi investimenti di peso dell’era Moratti. Quali sono le tue sensazioni personali a riguardo e com’è il tuo rapporto con il presidente?

E’ una persona molto gentile penso, perché solo come saluta i giocatori, per come è presente con noi qui, si vede che ama tanto la squadra e i tifosi. E’ sempre vicino, vuole davvero che facciamo divertire gli interisti ed è una cosa importante per lui.

 - Domenica sarà la prima partita di questa nuova Inter, è un’occasione per fare bella figura, vi sentite più responsabilizzati per questo? Potrebbe esserci anche una delegazione indonesiana…

Si parlava molto di questo anche prima della partita con il Sassuolo, ora ci sono le firme e se ne parlerà di più. Ma per noi, giocatori e allenatore non cambia niente, abbiamo un contratto con questa squadra e dobbiamo giocare da professionisti, senza pensare a queste cose. Ci riguardano certo, ma noi dobbiamo concentrarci sul campo perché alla fine è la cosa più importante…

 - Nella partita contro il Locarno tu hai giocato insieme a giovani come Ventre e Bonazzoli, ti hanno colpito?

Ventre ha giocato molto bene. Ha un fisico piccolo però si muove molto bene, era la prima volta che giocavo insieme a lui, però lui capisce bene il gioco e ha fatto bene. Bonazzoli è entrato dopo quando il ritmo era già sul tre a zero, c’erano meno movimenti da fare, ma mi hanno parlato molto bene di lui.

 - Sei stato il giocatore interista più intervistato della settimana. E ieri a InterChannel hai detto: “Un giorno potrò dire di aver giocato con Milito”. E invece che opinione hai di Palacio?

Palacio secondo me è un campione, l’anno scorso lui si è infortunato meno degli altri e ad un certo punto si è caricato la squadra sulle spalle, segnava sempre, io lo vedevo in tv, aiuta i compagni anche in fase difensiva quindi è veramente un esempio per noi giovani attaccanti.

 - E come vivi la concorrenza con Icardi?

La vivo bene, è giovane come me. Ci aiutiamo molto, mi piace giocare con lui, siamo complementari, parlo tanto con lui, è una brava persona. Non ho problemi con nessuno in gruppo, siamo tutti compagni e ci aiutiamo a vicenda.

 - Volendo fare un paragone tra Mazzarri e Donadoni, che differenze hai trovato?

Sto imparando ancora a conoscere mister Mazzarri e preferisco prima di fare paragoni di conoscerlo meglio. So già qualcosa però preferisco aspettare, posso dire che Donadoni era una bravissima persona e anche un buon allenatore, mi sono trovato bene con lui, come adesso con Mazzarri. Penso già qualcosa, ma sono passati solo tre mesi, preferisco aspettare prima di pronunciarmi.

 - Ma c'è qualcosa che ti ha colpito del mister?

E’ uno che non lascia nulla al caso, prepara tutto bene. Tutte le fasi della partita, calcola tutte le cose che possono succedere, così noi giocatori sul campo non abbiamo sorprese e siamo sempre pronti a rispondere sul campo.

 - Si parla di una tua possibile partenza a gennaio per andare in prestito, cosa penseresti qualora ti proponessero questa possibilità?

Dipende da cosa succederà fino a dicembre. Se il prestito è meglio per tutti, io ascolto, poi riflettiamo e vediamo, mancano tante partite fino al prossimo mercato e può succedere di tutto. Io lavoro e spero di far bene se ho l’opportunità di giocare.

 - Prima di arrivare all’Inter sei stato cercato da qualche altra squadra?

C’era la Juve a dicembre che aveva fatto un’offerta, ma non ufficiale, avevano dimostrato di essere interessati, non era qualcosa di veramente concreto, per il resto, per quanto riguarda altre voci, su altre squadre non c’erano state offerte. 

 - Due giorni fa è uscito il libro del capitano (‘Giocare da uomo’), non avrai avuto il tempo di leggerlo…

Ehm, no…

 - Allora te lo diciamo noi, ti ha citato. Quando parla della fede, ha nominato anche te, la tua osservanza del Ramadan e lui in queste pagine ha scritto le cose che più lo hanno colpito nella sua carriera, ci sei pure tu. Il capitano ora sta per tornare, ieri è tornato in gruppo. Che impressione hai di lui?

Dalla televisione non lo vedevo così, però è una persona che scherza sempre ed è sempre felice, non lo ho mai visto triste, ride sempre, scherza e parla con tutti anche con quelli che arrivano il primo giorno e sono tutti timidi, lui ti parla subito come se ti conoscesse da anni. Ieri si è allenato con noi, speriamo che torni presto in campo perché è un campione ed è anche una grande persona. Non sapevo mi avesse nominato nel suo libro, ma non sono sorpreso, lui è uno che dice la verità, è una brava persona quindi non può che farmi piacere.

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SI RINGRAZIANO ISHAK BELFODIL E L'UFFICIO STAMPA DELL'INTER PER LA LORO DISPONIBILITA'.