primo piano

Benitez a 360 gradi : “Amo gli scacchi, la cioccolata e le buone maniere”

Oggi inizia il campionato di serie A (l’Inter debutterà lunedi sera a Bologna in posticipo ndr) e Sportweek, l’inserto settimanale della Gazzetta dello Sport, intervista gli allenatori delle 3 squadre piu’ blasonate della serie...

Alessandro De Felice

Oggi inizia il campionato di serie A (l'Inter debutterà lunedi sera a Bologna in posticipo ndr) e Sportweek, l'inserto settimanale della Gazzetta dello Sport, intervista gli allenatori delle 3 squadre piu' blasonate della serie A ( Inter Milan e Juve) Per Rafa Benitez sarà il debutto nel campionato italiano e nel corso della chiaccherata ci parla di se stesso, della sua carriera da calciatore interrotta a causa di un grave infortunio e delle sue passioni non solo sportive: "A 12 anni feci un provino nel Real e fui preso. Nel 1979 mi ruppi i legamenti del ginocchio e li la mia carriera fini' visto che avevo avuto un'offerta dall'Oviedo in serie B. Ero un giocatore alla Cambiasso. Come lui giocavo davanti alla difesa e mi piaceva molto dirigere il gioco dal campo."  A causa di questo infortunio ha iniziato subito la carriera di allenatore. La sua crescita professionale, a suo modo di dire, è stata aiutata dal gioco degli scacchi :  "Da piccolo amavo molto il gioco degli scacchi. Ora non ho piu' molto tempo per giocarci, ma questa passione mi ha aiutato molto nella carriera. Gli scacchi ti fanno riflettere, ti fanno studiare nuove strategie e ti permettono di usare sempre la testa. Per poter essere sempre aggiornato ho viaggiato molto : Spagna, Inghilterra, Olanda e Italia. Sono stato tante volte a Coverciano e seguivo molto Capello, Sacchi e Ranieri." Il nuovo tecnico nerazzurro non ha proprio "le phisique du role" di Mourinho e questo anche a causa della sua passione per la cioccolata anche se : "Nell'ultimo mese mi sono controllato. Sono molto a dieta." Infine l'inevitabile paragone con lo Special One per quel che riguarda i rapporti con giornalisti e colleghi : " Ho un buon rapporto con Sacchi, Ranieri, Capello, Wenger e Ancelotti. Io non amo fare polemiche in genere. La professione dell'allenatore è molto difficile, perchè tutti hanno opinioni diverse, tifosi, staff, giornalisti e io ho molto rispetto per i tecnici perchè penso al lavoro che c'è dietro."