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La Supercoppa Italiana e il Mondiale per Club vinti alla guida dei nerazzurri. Nonostante l'esonero dopo due sei mesi, Rafa Benitez è rimasto legato all'Inter. A due giorni dalla sfida tra la formazione meneghina e il Liverpool, il doppio ex ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport.
Benitez, che gara sarà quella di mercoledì a San Siro tra nerazzurri e Reds?
"Si affronteranno due squadre dai numeri simili: come gol segnati, tiri in porta e possesso sono superiori alle altre formazioni dei rispettivi campionati. Il Liverpool avrà dalla sua parte la forza e l’intensità che caratterizzano tutti gli incontri della Premier League; l’Inter punterà sulla tattica, che in Italia regna sovrana, per evidenziare le lacune degli avversari".
Tanti indicano il Liverpool come strafavorito, mentre lei sembra più prudente.
"L’Inter non è arrivata agli ottavi per caso: è una squadra che in campo sa sempre cosa deve fare ed è brava ad approfittare delle debolezze altrui. Il suo 3-5-2 è un modulo che può creare difficoltà alle formazioni che non sono abituate a fronteggiarlo. Dall’altro lato però c’è un Liverpool con un 4-3-3 offensivo, che fa dell’aggressività e intensità le sue armi migliori. Non mi aspetto un doppio confronto dall’esito scontato, ma due partite interessanti nelle quali a prevalere sarà chi avrà il controllo della palla. Entrambe hanno qualità e tecnica per tenere la sfera e far correre gli altri".
Se fosse Inzaghi, sarebbe preoccupato del tridente Salah, Firmino e Mané?
"Sarei preoccupato da loro, ma anche da Diogo Jota perché fa sempre i movimenti giusti e arriva al gol con grande facilità. Quei quattro là davanti sono davvero forti e ben assortiti. Il Liverpool però ha anche terzini bravi ad attaccare e a piazzare cross perfetti, è pericoloso sulle palle inattive con Van Dijk e Matip e può contare su una mediana che ha forza, intensità e la qualità di Fabinho. Possono pressare alti e metterti in difficoltà con la loro fisicità e l’istinto del gol degli attaccanti, ma anche giocare qualche metro più indietro e, dopo essersi compattati, ripartire grazie alla velocità delle punte. Non sono una squadra facile da fermare".
L’Inter ultimamente che impressione le ha fatto?
"Contro il Milan ha perso per un black out di tre minuti nei quali ha subito due reti, ma aveva fatto di tutto per far suo il match e, se ci fosse riuscita, non avrebbe rubato niente. A volte le gare prendono una piega strana e ai nerazzurri è successo nel derby. Contro la Roma hanno palleggiato bene e sono tornati ad essere solidi come sempre successo in questo stagione. Hanno una squadra forte ed equilibrata. Merito del mio amico Piero (Ausilio, ds nerazzurro) che ha lavorato bene. Ogni tanto lo sento e parliamo sempre con piacere".
Le piace Inzaghi come allenatore?
"Molto. È un tecnico con le idee chiare, che va alla ricerca del gol con il gioco. Succedeva alla Lazio e succede ora all’Inter. Arrivare dopo Conte, che aveva vinto lo scudetto, non era semplice, ma lui è stato bravissimo a trovare la giusta armonia nel gruppo e soprattutto a ottenere grandi risultati".
L’Inter segna con più giocatori rispetto al Liverpool, anche se Dzeko e Martinez sono i migliori marcatori.
"I nerazzurri vanno in gol con più elementi perché hanno un gioco che coinvolge tutti e questa è una cosa positiva. Quanto ai due davanti, mi sembra che Dzeko e Martinez si completino alla perfezione: Edin arretra per dare respiro alla manovra e agire da regista offensivo, Lautaro attacca la profondità. Poi ci sono gli esterni che garantiscono ampiezza: Perisic e Dumfries in questo sono bravissimi. Inzaghi ha trovato un buon bilanciamento".
Cosa manca a Martinez per fare l’ultimo “step” e diventare un top player?
"È già ad alti livelli e sta facendo molto bene. Ho visto che è qualche incontro di campionato che non segna (6, ndr), ma gioca in una squadra fortissima e, se manterrà questo livello, quando avrà ancora più esperienza, il rendimento crescerà ulteriormente".
Veniamo a lei: che ricordo le è rimasto dell’Inter?
"Sempre lo stesso ovvero quei due titoli vinti in pochi mesi senza la possibilità di spendere soldi sul mercato (riferimento ai giocatori promessi e non acquistati, ndr). Era una situazione particolare, che non mi attendevo quando mi hanno ingaggiato, ma è andata così ed è inutile tornarci sopra. Resta il fatto che abbiamo vinto, la cosa più importante per i tifosi e per la storia del club".
È tempo di pronostici: chi vincerà il campionato italiano?
"L’Inter ha avuto grande regolarità e, se continua così, ha ottime possibilità di vincere lo scudetto perché in questo inizio di 2022 ha già affrontato avversarie toste come Lazio, Atalanta, Milan e Napoli, ma quest’anno la Serie A è equilibrata e sia il Napoli sia il Milan hanno chance".
Inter-Liverpool: chi passa?
"Per la forza del campionato inglese, dico 51% Liverpool e 49% Inter, ma è un confronto più equilibrato di quello che tanti possono pensare".
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