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Benitez: “Un veterano mi ha detto che l’Inter l’ha cambiata Cuper. Voglio vincere più di Mou”

Daniele Mari

Rafa Benitez sempre più a suo agio nel mondo Inter. Il tecnico spagnolo, entrato ad Appiano in punta di piedi, sta dimostrando di avere idee chiare e grande carattere, tanto sul rettangolo verde che in sala stampa. E intanto il primo trofeo della...

Rafa Benitez sempre più a suo agio nel mondo Inter. Il tecnico spagnolo, entrato ad Appiano in punta di piedi, sta dimostrando di avere idee chiare e grande carattere, tanto sul rettangolo verde che in sala stampa. E intanto il primo trofeo della sua era è già in bacheca: "È sempre importante vincere e fare tre gol. Abbiamo lavorato con qualche difficoltà perché i giocatori reduci dal Mondiale sono arrivati tardi e questa vittoria fa morale. Stessa formazione di Macrid?visto il poco tempo che abbiamo avuto a disposizione dovevamo puntare su qualcosa che i giocatori conoscono bene, poi cominceremo a fare le cose che servono a migliorare un sistema che già funziona", spiega Benitez

Capitolo Samuel Eto'o. Il camerunense ha dimostrato di essere letale vicino alla porta, e proprio vicino alla porta lo vuole Rafa Benitez: "Lui e Pandev sono attaccanti abituati a giocare larghi, ma li voglio più vicini alla porta. Fisicamente siamo ancora al 50% per cui ci sono abbastanza margini di miglioramento. Sono ottimista su questa squadra, per quello che vedo giorno dopo giorno".

Di chi è la Supercoppa? Di Benitez o di Mourinho? Il tecnico non cade nel tranello: "È il primo trofeo ufficiale vinto quest'anno dall'Inter, dal club, non dal suo allenatore - è la replica -. È un trofeo conquistato da un gruppo di giocatori che hanno fatto molto bene e dai tifosi che hanno sempre supportato la squadra. Poi ci sono gli allenatori, qui ha vinto Mancini, quindi Mourinho e adesso ci sono io che spero di vincere più di loro. Già in questa stagione possiamo vincere sei trofei".

Benitez è un vincente e come tale non si accontenta mai, anche se "Moratti non mi ha detto quanto devo vincere, ma soltanto che devo lavorare e farlo nel miglior modo. L'aver ereditato una squadra che nella scorsa stagione ha vinto tutto è una sfida, qualcosa che ti motiva. Come allenatore è un invito a superarti e così la vivo. La posta in gioco è alta, ma ci sono margini di miglioramento, ci sono più trofei da vincere e lavoriamo per questo, per migliorare".

Da quando è arrivato a Milano, per Benitez le cose sono cambiate. In Inghilterra era un manager a tutto campo, in Italia è tornato a fare solo l'allenatore: "Sono contento di questo cambiamento, perché posso dedicare più tempo al lavoro sul campo. È una cosa che mi rende orgoglioso, perché è già molto difficile vincere in Spagna, ma farlo anche in Inghilterra e Italia è abbastanza complicato"

Ma quando si parla di eredità vincente, Benitez fa un nome a sorpresa: quello di Hector Cuper. Un veterano della squadra gli ha confidato che i primi cambiamenti positivi in seno all'Inter si sono visti proprio con l'hombre vertical:  "Da Mourinho ho ereditato una squadra competitiva. I giocatori sanno che i paragoni saranno inevitabili, ma sanno anche che il futuro è una nuova tappa, ci sono un nuovo allenatore e la possibilità di vincere ancora. Hanno vinto tre titoli la scorsa stagione e ora uno, per cui sono loro che hanno conquistato quattro trofei e questa è la fortuna di noi che saliamo sul carro di giocatori vincenti. Un giocatore della vecchia guardia mi ha detto che questa squadra è cambiata molto con l'arrivo di Cuper. È diventata più seria e professionale e questo è rimasto durante il periodo di Mancini e poi di Mourinho, ora ci aspettiamo di proseguire questo cammino e che la squadra continui a crescere".