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Bergomi: “Inter ancora più forte con Zielinski e Taremi. Certezza Inzaghi, dovrà usare tutti”

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Della nuova Inter di Inzaghi, che si preannuncia ancora più forte, ha parlato a La Gazzetta dello Sport l'ex capitano nerazzurro
Andrea Della Sala Redattore 

Della nuova Inter di Inzaghi, che si preannuncia ancora più forte, ha parlato a La Gazzetta dello Sport l'ex capitano nerazzurro Beppe Bergomi indicandone sicurezze e insidie:

ACQUISTI - Con l’aggiunta di Zielinski e Taremi possiamo ritenere la rosa dell’Inter superiore a quella dello scorso anno, anche perché di fatto è stata riconfermata in blocco senza compiere sacrifici. I due arrivi a parametro zero sono ottimi calciatori, anche Josep Martinez mi piace e alle spalle di Sommer può crescere senza pressioni immediate, abituandosi al contesto. Il polacco, inoltre, è il profilo più adeguato a permettere a Mkhitaryan di rifiatare. D’altronde, non potrà giocarle tutte. A voler trovare un piccolo neo all’Inter, si può osservare che a centrocampo manchi qualche centimetro, ma la qualità che i nerazzurri sono in grado di garantire con i rinforzi acquistati sul mercato è impressionante e senza pari al momento in Serie A.


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INZAGHI - Proseguire nel solco tracciato da Simone Inzaghi è molto positivo, significa riproporre un modello che si è rivelato vincente. Aver mantenuto l’allenatore e i grandi campioni come Lautaro Martinez, blindati con un rinnovo a lungo termine, è sicuramente un aspetto fondamentale e sarà un vantaggio specialmente nelle prime fasi della stagione. L’Inter non ha bisogno di alcun rodaggio, può contare su certezze consolidate in ogni zona del campo e al di fuori. Oaktree, agevolato dai risultati ottenuti finora, non ha modificato nulla dell’assetto dirigenziale e non ha toccato lo staff tecnico. Sono rimasti tutti al proprio posto, anche più saldi di prima. Il progetto è valido e può regalare ancora tante soddisfazioni ai tifosi nerazzurri.

RIVALI - Milan, Juventus e Napoli hanno cambiato allenatore. Si sono affidati a tecnici molto preparati come Fonseca, Thiago Motta e Conte, ma rappresentano comunque delle incognite, per quanto sul mercato si stiano rinforzando. Gli azzurri hanno Conte ma sono reduci dal decimo posto, perché hanno attraversato delle difficoltà non indifferenti, come il Milan l’anno prima. L’Inter sembra poter reggere, invece, il peso del tricolore sul petto, sfruttando i momenti di fisiologica transizione che potrebbero incontrare le altre candidate allo scudetto.

BIS - Non sarà per niente facile riconfermarsi perché serve la stessa ferocia, se non addirittura qualcosa in più. Vincere è sempre difficile, ripetersi lo è ancora di più. Quindi sarà fondamentale lavorare molto sull’aspetto mentale, affinché non manchino mai gli stimoli. Nel calcio contano davvero tantissimo, fanno la differenza. Sembra un paradosso, ma chi ha già conquistato determinati traguardi è come se dovesse mettersi alla pari da questo punto di vista. Peraltro, l’Inter punterà ad andare in fondo in qualsiasi competizione di questa stagione così lunga. L’eliminazione subita dall’Atletico Madrid agli ottavi di Champions League è una ferita aperta, anche se si è verificata contro un avversario di spessore elevato. Ci sarà sicuramente voglia di riscatto.

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ROTAZIONI - Taremi, Zielinski e Martinez sono innesti validi, che consegnano un numero più ampio di alternative a Inzaghi nei rispettivi reparti. Tuttavia, non sono stelle che cambiano gli equilibri dell’undici titolare, il cui livello è rimasto piuttosto invariato. Si ripartirà, specialmente nella fase iniziale, dalle stesse certezze. È comprensibile, anche perché questo ciclo ha già raggiunto una maturità importante. Nel complesso, Inzaghi dovrà adattarsi alla necessità di ruotare gli elementi. L’impressione è che quest’anno l’Inter non possa fare troppi calcoli in termini di obiettivi, ha il dovere di andare fino in fondo in qualsiasi competizione. Per questo, dosare le risorse a disposizione sarà determinante e con una rosa così ampia sarà senz’altro più semplice.

ETÀ - Occorre cautela nelle valutazioni di inizio stagione perché è trascorso un anno per tutti i calciatori e contemporaneamente l’età media della rosa non è stata abbassata, specialmente nell’undici titolare. Quindi, è difficile stabilire in quali condizioni i giocatori si approcceranno a un nuovo campionato, considerando in particolar modo l’enorme numero di partite da giocare. Inoltre, negli ultimi anni, i campioni d’Italia hanno sempre attraversato stagioni complicate con il tricolore sul petto. Penso al Milan che finisce quinto o al Napoli che è appena arrivato decimo.

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