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In un intervento ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Beppe Bergomi ha elogiato il percorso di Mauro Icardi: "E' cresciuto in consapevolezza e autostima. Sa di essere un grande giocatore: lo capisci dalla maturità con cui affronta le partite, le vive con la tensione giusta. Ho avuto la fortuna di commentare il primo Icardi, quello che fece due gol con la Sampdoria a Torino, contro la Juventus. Giocava più esterno, a destra, e partiva in velocità, perché ha anche la qualità di ribaltare l’azione. Noi, adesso, lo vediamo in questo 4-2-3-1, ma può giocare anche con un compagno. Non me lo toglie dalla testa nessuno. Giocatori come lui sono dei predestinati. Non sono presuntuoso nel dire che quel giorno gli avrei previsto questa carriera, però ci sono dei giocatori che hanno qualcosa in più degli altri. E Icardi è uno di questi.
È partito con una media gol impressionante, come Angelillo e Meazza. Ma se dovessi scegliere un bomber del passato che ho visto e vissuto, direi che Icardi mi ricorda molto Boninsegna. Mauro ha una bella struttura, ma non è un «gigantone», eppure è forte di testa. Boninsegna era quello. Era forte in acrobazia, e Icardi lo è. Altobelli era un giocatore diverso: un grande attaccante, ma uno di manovra. Aldo Serena aveva altre caratteristiche ancora: era più forte di testa, ma magari meno abile con i piedi. Mauro è argentino come Milito, ma devo sforzarmi per trovare delle analogie diverse da qualche sterzata palla al piede: Milito dribblava, ma non aveva lo stacco di testa di Icardi".
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