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Bergomi: “Inter, campionato non chiuso: sì al turnover, ma Inzaghi è già stato chiaro su una cosa”

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Beppe Bergomi approva il turnover che Simone Inzaghi varerà contro il Lecce oggi: ecco le sue parole sull'Inter alla Gazzetta
Alessandro Cosattini Redattore 

Beppe Bergomi approva il turnover che Simone Inzaghi varerà contro il Lecce oggi. Lo Zio, per vent’anni bandiera dell’Inter e ora apprezzata voce tecnica di Sky, parla così alla Gazzetta dello Sport del cammino dei nerazzurri tra campionato e Champions League.

Bergomi, giusto a Lecce cambiare tanti uomini dopo la vittoria contro Simeone?

«Giusto e inevitabile. Le partite di Champions sono diverse rispetto alle altre e non a caso la Juventus sperava di rimanere attaccata in classifica fino a marzo. Allegri sapeva che i ritmi e le tensioni della Champions avrebbero “pesato” per Inzaghi. In più c’è stato anche l’infortunio a Thuram... I bianconeri si sono un po’ staccati e, a maggior ragione, l’Inter deve far rifiatare qualche uomo. Non dimentichiamoci che mercoledì c’è pure il recupero con l’Atalanta».


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Un “regalo” della Supercoppa Italiana di gennaio a Riad.

«Se la vinci la Supercoppa ti dà tanto a livello di morale e di autostima, ma ora obbliga l’Inter a inserire in un momento già complicato una gara difficile come quella contro Gasperini».

Da qui la scelta di Inzaghi di fare turnover a Lecce.

«Giusto dare spazio a Frattesi che, se fosse stato nel Milan o nella Juve, avrebbe giocato senza dubbio di più. Anche altri però meritano una possibilità, fermo restando che con Lautaro, Mkhitaryan, Acerbi, Dimarco e Dumfries titolari, una certa identità tattica ci sarà sempre».

Guardando la classifica e il vantaggio su Juventus e Milan, c’è il rischio che l’Inter pensi un po’ al ritorno di Champions?

«Non credo proprio. Inzaghi è stato chiaro quando, a proposito del gap sulle inseguitrici in Serie A, ha detto che voleva giocatori concentrati anche la notte. Non credo che i nerazzurri si distrarranno nelle prossime sfide con Lecce, Atalanta, Genoa e Bologna: tutti sanno di giocarsi moltissimo e, indipendentemente da chi andrà in campo, sono convinto che l’Inter avrà la giusta mentalità».

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Anche lei fa parte di coloro che considerano il campionato tutt’altro che chiuso?

«Non lo è assolutamente e non mi faccio ingannare da chi lo sostiene. Se conosco Allegri e Pioli, loro nella rimonta credono, anche se il Milan giocando il giovedì in Europa League sprecherà molte energie e se la Juve ha sciupato belle occasioni conquistando due punti nelle ultime quattro giornate».

La parola d’ordine, dunque, è “niente calcoli o tabelle”?

«Esatto. La testa va messa su un incontro alla volta. Dalla trasferta della scorsa stagione a Empoli, l’Inter ha iniziato con questa mentalità e ha fatto molto turnover. I risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Soprattutto dopo la Champions, bisogna cambiare qualcosa per non avere testa e gambe pesanti».

Inzaghi può farlo perché ha l’organico più completo del campionato.

«Lo diciamo ora perché la classifica ha un certo volto, ma a inizio stagione questa squadra aveva perso quattro titolari del calibro di Onana, Skriniar, Brozovic e Lukaku più Dzeko. I giudizi e i pronostici erano diversi».

Merito di Inzaghi, ma anche dalla dirigenza scelta dal presidente Zhang.

«Sul mercato i dirigenti non hanno sbagliato niente e i risultati ottenuti lo confermano».

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