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E la rimonta del Bologna rientra nelle brutte sorprese.
"L'Inter viaggia su equilibri sottilissimi, con il gioco di Inzaghi c'è un grosso dispendio di energie, fisiche e nervose. Al minimo calo può pagare qualcosa e in effetti, in questo momento, sta pagando a caro prezzo delle piccole disattenzioni".
Il fallo da rigore di Lautaro, però, è un errore grave.
"Sì, una leggerezza che ha rimesso in discussione la partita e in pericolo il risultato, come la lettura della difesa sul 2-2. Una volta sbaglia il portiere (contro il Sassuolo, ndr ), una volta l'attaccante, un'altra volta si sbaglia di reparto. I dettagli fanno la differenza nel calcio di oggi e cambiano anche la percezione di una squadra: guardi l'Inter per diverse partite e pensi che sia fortissima, la miglior squadra del campionato, poi arrivano partite come col Sassuolo o col Bologna e ti chiedi come sia possibile questa metamorfosi. Ripeto, il gioco di Inzaghi è molto dispendioso e tutti devono essere sempre al massimo della condizione".
Forse era il caso di cambiare qualche pedina dopo la grande prova con il Benfica in Champions?
"Non credo, onestamente. Su questo sono pienamente d'accordo con Inzaghi, come succede spesso del resto. L'Inter ha giocato martedì sera col Benfica, dominando. La gara col Bologna è arrivata quattro giorni dopo, il tempo per recuperare c'è stato. Giusto scegliere chi sta meglio, chi dà più garanzie. Il problema è non aver vinto...".
Però i due punti persi alla lunga possono pesare.
"Certo, ed è per questo che capisco anche la rabbia di Simone. Una squadra come l'Inter che va sopra di due gol non può subire una rimonta così. Ci sono partite sporche che devi portare a casa, come ha fatto il Milan a Genova: e in ottica scudetto quelli col Bologna sono due punti persi che possono pesare".
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