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Intervenuto ai microfoni di Leggo, l'ex difensore e capitano dell'Inter Beppe Bergomi ha parlato del mercato operato dai nerazzurri, per poi soffermarsi anche sull'inizio di stagione della squadra di Luciano Spalletti.
Così Bergomi sul mercato: «Decisamente una buona campagna acquisti per l’Inter. Sono arrivati uomini d’esperienza e vedo una squadra molto fisica, che dipende molto da Nainggolan, l’uomo più importante. E in un ruolo in cui l’Inter l’anno scorso ha provato molti giocatori prima di Rafinha. Alla fine lì deve esserci uno che va in doppia cifra per aiutare Icardi e Perisic nel fatturato dei gol. Quest’Inter mi piace. Poi che cosa manca? Hanno cercato Modric e non l’hanno trovato, forse in quella zona del campo pensavano a qualcosa di diverso rispetto a Brozovic».
Tra l’altro, regista adattato.
«Se può bastare Marcelo? L’anno scorso lo ha dimostrato e lo può fare. Ora paga il livello di condizione dei croati, che si sono allenati poco. Ma con Brozo, Gagliardini, Vecino e Valero, l’Inter ha giocatori che possono far girar la squadra».
Come si spiega questa falsa partenza?
«Col Sassuolo c’è stato un problema d’approccio, col Toro un buon 1° tempo prima del calo e col Bologna l’hanno risolta. Ma il problema dell’Inter è che deve ritrovare compattezza, come l’aveva l’anno scorso fino a dicembre. All’andata fece 41 punti, 31 al ritorno, e quando ci giocavi contro, ne capivi la forza».
A Bologna il primo gol di Nainggolan…
«Il Ninja è fondamentale. È stato l’acquisto più importante, un giocatore che trascina in quel reparto sia in accelerazione che quando va a pressare. Lui davanti, Skriniar dietro, Gagliardini in mezzo. Li reputo giocatori fondamentali per Spalletti. Poi vorrei ricordare il recupero del bistrattato Candreva. Ha passo, tiro… Credo che 7-8 gol li possa garantire».
Ancora a secco invece Icardi e Lautaro Martinez. Quando in coppia?
«L’Inter non è stata costruita per giocare con entrambi, come trequartista c’è Nainggolan. Dico che Lautaro mi piace e che non deve fare la riserva alla Eder, giocando una gara ogni 10. Va sicuramente coinvolto nel progetto. Però, ragionando sull’11 titolare, io punto sul Ninja».
Champions: girone di ferro e Tottenham in casa all’esordio, uno svantaggio?
«Trovo sbagliato pensare agli step immediati. Il girone è difficile, ma giusto per grandi motivazioni, belle partite e stadio pieno. Se poi riesci anche a passarlo, puoi crescere in autostima e arrivare alle partite secche, vedendo che succede. Questo deve essere il percorso e l’Inter ha tutte le carte in regola».
In A si gioca solo per il 2° posto, come ha detto Totti?
«Da ex dell’ambiente, so cosa si dice fuori e all’interno dello spogliatoio. E posso assicurarvi che dentro si danno altri messaggi ai giocatori. La Juve non sbaglia quasi mai, ha una rosa profonda. Ma non si gioca per il 2° posto. Si gioca per dar fastidio ai bianconeri fino alla fine e tentare di vincere. Lo faranno tutte. Dall’Inter al Napoli, al Milan di Higuain».
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