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Bergomi: “Non avevo dubbi su Spalletti, la Juve capirà quanto è difficile sfidare l’Inter”

Matteo Pifferi

L'ex capitano dell'Inter alla Gazzetta dello Sport

Beppe Bergomi, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, parla così di Luciano Spalletti, in grado di riportare l'Inter al comando della classifica dopo due anni:

"Conservo ancora alcuni messaggi dell’estate scorsa con i quali rispondevo agli amici interisti scettici sulla scelta di Luciano Spalletti. Prima che iniziasse la stagione, avevo azzerato i loro dubbi. Conosco da tempo Luciano e sapevo che non ci sarebbero stati problemi per il suo approccio a Milano. Chi storceva il naso in estate, ora si ricrede nel vedere l’Inter in testa alla classifica. Quando avevo parlato con Spalletti gli avevo detto che i valori del tifoso interista sono diversi dagli altri. Non migliori o peggiori, si badi bene. Ma diversi. E lui che già sapeva, pur non avendo mai allenato l’Inter, ha iniziato subito a battere sul tasto dell’appartenenza. Ecco perché si è creata questa empatia con il mondo nerazzurro.Non si riassume così il lavoro di Spalletti, chiaro. La sua bravura risiede anche nella valorizzazione e nell’esaltazione delle qualità dei giocatori che ha a disposizione".

GLI ESEMPI - " Gli esempi più lampanti sono D’Ambrosio e Nagatomo, poi anche Santon, Ranocchia, Brozovic. Ha creato una compattezza e un’unione che si cementano con i risultati che continuano ad arrivare. Tutti si allenano per contribuire alla causa comune, si tolgono qualcosa per offrirla al compagno se necessario.C’è poi l’aspetto fisico: in Serie A paga avere una rosa attrezzata da questo punto di vista. Una rosa, quella dell’Inter, che non sarà ampia, ma che possiede giocatori di qualità. Brozovic, ancora lui, è il miglior trequartista di questo gruppo. Borja, poi, è perfetto davanti alla difesa. Ma se Spalletti preferisce avere più sostanza con Gagliardini e Vecino può spostare lo spagnolo da trequartista. Ecco, la duttilità di alcuni giocatori permette di variare interpretazione del 4-2-3-1. La squadra è stata costruita bene. L’Inter ha la consapevolezza di giocare quasi a memoria. So che metto pressione all’ambiente, ma lo dico con convinzione: si può parlare di scudetto".

OBIETTIVO - "I nerazzurri resteranno lassù fino in fondo. Inter, Juve, Lazio e Roma sono forti fisicamente e di qualità. Il Napoli ha una sua struttura a parte, gioca un calcio che solo Maurizio Sarri sa portare avanti. Certo, non ha alternative allo spartito, ma quando è al 100% produce un gioco eccezionale. Sabato l’Inter non dovrà snaturarsi, ma adeguarsi tatticamente dentro la partita a seconda del momento. La squadra non sbaglierà partita. Potrà perdere, ma non sbaglierà atteggiamento e interpretazione. L’Inter sa stare dentro la partita ormai, nella buona e nella cattiva sorte. Credo che la Juve tema più i nerazzurri che il Napoli. Max Allegri ha a disposizione una rosa più profonda, di qualità, e questo gli permette di non aver ancora scelto definitivamente la fisionomia tattica della sua creatura. Ma a Torino sabato capiranno quanto sia difficile giocare contro questa Inter, che ha ancora margini di miglioramento, ma con una maturità evidente".