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Bergomi: “Scudetto, milanesi in prima fila. Continuo a pensare una cosa sull’Inter. Se…”

Gianni Pampinella Redattore 
A quattro giorni dall'inizio del campionato, Beppe Bergomi ha parlato della lotta scudetto

A quattro giorni dall'inizio del campionato, Beppe Bergomi fa la sua griglia scudetto. Intervistato dal Corriere dello Sport, l'ex difensore mette l'Inter e il Milan in prima fila: "Continuo a pensare che non sia stata la più forte, ma la più brava. Ha avuto determinazione e voglia che le hanno permesso di fare quel gran campionato. La metto in prima fila, sì, ma se non ci mette la stessa cattiveria agonistica l’esempio ce l’ha lì davanti: il Napoli dell’anno scorso. Le altre poi ripartono con grandi motivazioni. Hanno cambiato tutte tranne l’Atalanta e per esperienza personale posso dire che quando ho vinto è sempre stato negli anni di cambiamento. Quando arrivano anche 4-5 giocatori nuovi, che magari hanno fame e con allenatori che gli danno quel qualcosa in più, tutto si può azzerare".

Milan e Juve hanno cambiato guida tecnica, per esempio.

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«Il Milan, che è arrivato secondo e ha fatto buoni acquisti, lo colloco in prima fila con l’Inter. E secondo me può partire bene la Juventus, che l’anno scorso tra le difficoltà ha comunque raggiunto il risultato. Di buono nella Juve c’è che società, allenatore e ambiente sono tutti allineati. Anche con questa strategia di mercato che in parte può penalizzarla, ma hanno fatto una scelta condivisa e tutti stanno dando grande disponibilità al cambiamento che sta portando Thiago Motta. E poi sono curioso di capire la Roma: sotto l’aspetto tecnico sta facendo acquisti che mi piacciono molto, poi mettere tutti insieme quei giocatori offensivi di talento non è facile. Se De Rossi riesce, la squadra è forte tecnicamente...». 

Poi c’è il Napoli, che ha scelto Conte per ripartire dopo una stagione deludente, senza coppe: uno scenario ideale per un allenatore come lui?

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«La cosa bella di Conte è che in 10-15 giorni ti dà un’organizzazione: la squadra va in campo e sa cosa fare. Questo è fondamentale per l’aspetto tecnico-tattico, per la disciplina e per riuscire a tenere l’ambiente unito. Senza coppe e partendo dal decimo posto potrà tirare fuori il massimo da tutti. Il Napoli è lì, assieme alle squadre nominate prima. Mai come quest’anno, in previsione di una Champions più impegnativa, l’assenza di coppe può rappresentare un vantaggio». 

(Corriere dello Sport)