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Bergomi: “Solo Facchetti voleva riportarmi all’Inter. La 2? Rimasto male ma credo che…”

Beppe Bergomi racconta il suo percorso in nerazzurro e sceglie il suo erede: "Se devo fare un nome, nel mio ruolo, mi ritrovo molto in Barzagli della Juve"

Daniele Mari

Beppe Bergomi, ex capitano storico dell'Inter e di recente membro dell'Hall of Fame del calcio italiano, si è raccontato al portale Genteveneta.it:

HALL OF FAME - «Non voglio apparire presuntuoso ma me lo aspettavo, o forse ci speravo, un giorno o l’altro, di poter entrare in questo ristretto novero di calciatori, se non altro per aver avuto la fortuna di poter disputare quattro Campionati del Mondo. Non me lo aspettavo, però, che questo riconoscimento arrivasse così presto. Pensavo di dover attendere ancora qualche anno. Debbo confessare che essere assieme a nomi così grandi del calcio come Maradona, Falcao, Rossi, Tardelli e Antognoni, quest’ultimi tre, che hanno fatto con me il Mondiale a Spagna ’82, mette i brividi. Per me è stato il coronamento di una lunga carriera e di tanti sacrifici».

LA SODDISFAZIONE PIU' GRANDE - "Il titolo di campione del mondo a “Spagna ‘82”: è il massimo per un calciatore. E lo scudetto dei record 1988-89 con l’Inter di Trapattoni, dei 58 punti, quando la vittoria ne valeva 2".

IL NUOVO BERGOMI - "Se devo fare un nome, nel mio ruolo, mi ritrovo molto in Barzagli della Juve. Anzitutto per la serietà del giocatore. Poi ritengo che abbiamo caratteristiche tecniche abbastanza simili: io forse ero un po’ più incisivo come spinta, lui più bravo di me in marcatura. Tra i difensori emergenti, invece, su chi punterebbe? Mi piace sottolineare la crescita di Rugani, anche lui tra i bianconeri, in prospettiva potrà dare molto".

L'INTER E IL MANCATO RITIRO DELLA NUMERO 2 - "All’inizio ci rimasi male, non lo nego. Poi però ho pensato che è giusto così: i numeri dall’1 all’11 non andrebbero mai ritirati, perché, visti in modo nostalgico, rappresentano tutti i ruoli del calcio. Facchetti e Zanetti sono state due giuste eccezioni per due splendide persone. E io sono contento che altri giocatori potranno indossare la mia maglia numero 2. Sperava in un ruolo da dirigente nel club? Avevo iniziato a fare televisione. E quando vai in tv qualcosa paghi sempre. Ma, a onor del vero, debbo dire che l’unico che ha cercato di riportarmi all’Inter è stata la buon’anima di Facchetti, che non c’è più."

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