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Intervenuto ai microfoni di Repubblica, l'ex difensore dell'Inter Beppe Bergomi ha detto la sua in merito alla questione legata alla costruzione di un nuovo stadio a Milano.
Bergomi, adesso è scesa in campo la Sovrintendenza. Può cambiare tutto? Inter e Milan si fermeranno e rimetteranno a nuovo l'attuale San Siro?
"No, non credo proprio. Vedo Inter e Milan belle determinate ad andare avanti con la loro voglia di uno stadio nuovo. E mi sa che dovremo abituarci all'idea".
La Sovrintendenza parla di un valore architettonico del secondo anello, dell'ascesa elicoidale. E questo potrebbe portare a un vincolo che ne impedirebbe l'abbattimento.
"Io quelle scale le ho percorse per la prima volta a otto anni, le conosco bene. Non posso entrare però nel merito architettonico, non è la mia materia e se un sovrintendente dice così avrà sicuramente i suoi motivi".
La sua materia, di lei Bergomi, è però il calcio. San Siro non è poi così male...
"San Siro trasmette ancora emozioni uniche, su questo non ci sono dubbi. Ci sono entrato anche ieri, non c'erano partite e quindi non c'era gente, ma che spettacolo. È sempre molto bello".
Allora perché abbatterlo e farne uno nuovo?
"Perché è già successo in altre città, il mondo va avanti e bisogna accettarlo. Come ho detto prima Inter e Milan sono decise e sicure. Avranno fatto bene i loro calcoli".
Ora, è lo stadio a far vincere le partite o i giocatori? I tifosi del Milan in questo momento stanno pensando a tutto tranne che allo stadio.
"I tifosi del Milan devono avere pazienza, è una squadra molto giovane chissà, magari tra due, tre anni tornerà a essere competitiva proprio per il nuovo stadio... Lo stadio fa vincere le partite? È una bella domanda a cui non so dare una risposta. Me lo chiedo anch'io da tempo. L'Inter è in testa alla classifica anche nel vecchio San Siro, per esempio. Mi risulta che il merchandising funzioni, che ci siano sempre tantissimi turisti che arrivano qui proprio per vedere San Siro. E i dati degli spettatori di questo inizio stagione sono impressionanti".
E allora perché non si dice ok, rimaniamo qui?
"Perché è giusto guardare avanti. O meglio le società vogliono guardare avanti. Poi capisco che possa esserci il dibattito con i due partiti contrapposti. E io che vivo qui lo so bene. Anche tra noi residenti c'è chi è favorevole a uncambiamento e chi invece sta raccogliendo firme per fermare tutto".
Avete già vissuto il caos della metropolitana.
"Vero ed eravamo tutti arrabbiati. Adesso però ci godiamo i frutti del metrò, un servizio importantissimo per la zona. E siamo contenti. Ecco perché dico che tante volte bisogna andare oltre con il pensiero. Se un nuovo stadio ci porterà servizi e migliorerà ulteriormente le nostre vite, ben venga il nuovo stadio".
La Sovrintendenza chiede di valutare ipotesi alternative come l'adeguamento e la trasformazione dell'impianto, il sindaco Sala risponde che a questo punto ci vuole una nuova riflessione. E c'è chi dice: si faccia pure un nuovo stadio ma si lasci in vita San Siro. Come vedrebbe la coesistenza del vecchio con il nuovo?
"Impossibile. San Siro è imponente, occupa uno spazio che nei progetti è destinato a servizi di contorno e di completamento del nuovo stadio. E poi i costi: due impianti uno di fianco all'altro con uno che non ospiterebbe partite. Chi lo manterrebbe? No, non è proprio possibile".
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