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Stesso ruolo, stessa maglia, stesso modo di entrare nel cuore dei tifosi dell'Inter: sono ormai in molti ad accomuncare Nicolò Barella a Nicola Berti, indimenticato ex centrocampista nerazzurro. Propio Berti, in un'intervista concessa a Tuttosport, ha voluto incoronare quello che potrebbe essere il suo erede: "N.B., da Nicola Berti a Nicolò Barella. Già questo particolare delle iniziali di nome e cognome mi affascina. Ma le assicuro una cosa: io adoravo Barella già dai tempi di Cagliari. E sarei andato sotto la sede a protestare, qualora non lo avessimo preso".
Eppure l'Inter, tra parte fissa e bonus, per il cartellino di Barella potrebbe arrivare a spendere sui 45 milioni di euro. Giulini sostenne che i nerazzurri lo avessero pagato poco. Col senno del poi, visti anche altri affari, il presidente dei sardi aveva ragione.
"Per me adesso ne vale il doppio: 90 milioni di euro. Parliamo di un centrocampista insostituibile per la mediana nerazzurra. Si fa il mazzo ed è uno di quei giocatori che ti danno quel qualcosa in più per la tua una squadra. Sarà così per i prossimi 8-9-10 anni. Inoltre è già quel leader silenzioso fondamentale per qualsiasi squadra".
In più è un tifoso interista che però per professione difende i colori della Beneamata là in mezzo al campo. Esattamente come faceva lei.
"Sì, questo è il plus che lo rende ancora più figo. Mi piace vedere come gioca e attenzione: possiede ancora ampi margini di miglioramento. Barella poi ha già realizzato uno straordinario gol contro la Juventus in campionato. Reti di questo tipo, in certe partite, fanno impazzire di gioia i tifosi, si fidi, io lo so bene".
Non è un caso che Barella sia stato paragonato a lei, oltre che a Conte, Tardelli e Marchisio.
"Spero che mi superi, che vada oltre. Io a 23 anni avevo già vinto uno Scudetto e una Coppa Uefa da assoluto protagonista. Adesso si sta vivendo una situazione differente, anche a causa dell'assenza dei tifosi. Sicuramente Nicolò è migliorato tantissimo. Le dico questo: io l'ultimo anno di Firenze presi una moltitudine di giornate di squalifica, tra rossi diretti e somma di ammonizioni. Barella quando arrivò all'Inter, nei primi due o tre mesi, collezionava tanti gialli. Ora invece ha acquisito questa capacità di controllarsi e di dialogare con l'arbitro. Una dote che a mio avviso è fondamentale. Significa che sei sveglio, che sei maturato. E ora Barella è proprio nell'età dell'esplosione totale".
Lodi più che meritate.
"È uno grintoso, che recupera, segna e serve assist. Ci faccia caso. Quando crossa Barella arriva sempre il gol. Le assicuro che non è questione di fortuna. È essere campioni. Lui sa perfettamente cosa fare".
Lo vede come il futuro capitano dell'Inter?
"Certo, al 100%. Proprio per tutto quanto specificato prima".
Barella oggi è il miglior centrocampista italiano?
"Sì, poi oggi non ci sono tanti rivali come una volta. Alla mia epoca eravamo di più, ora giocano tanti stranieri. Detto questo, se sei il centrocampista più forte qui in Italia, lo sei anche in Europa. Senza ombra di dubbio. Dico che Barella è tra i primi tre d'Europa proprio per non esaltarlo troppo. Resta fortissimo, tanta roba. Per me è il numero uno, ma voglio tenerlo tranquillo...".
Prima di firmare per l'Inter, Nicolò disse di no alla Roma: nella sua testa c'erano solo i nerazzurri. Altra scelta che vi accomuna.
"Io rifiutai Milan, Juventus. E la Fiorentina mi aveva già venduto al Napoli, ma io volevo solo l'Inter. Direi che è andata più che bene...".
Assolutamente. Lei ha fatto la storia dei nerazzurri e fu vice campione del mondo con la Nazionale. Barella spera giustamente di ripercorrere le sue orme.
"Speriamo: sono convinto possa farcela".
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