Lo scudetto è stato vinto da pochi giorni ma in casa Inter c'è ancora grande euforia e tanta voglia di festeggiare. L'ex nerazzurro Nicola Berti, a tal proposito, ha rilasciato un'intervista a Tuttosport.
primo piano
Berti: “Inter, con De Paul e altri due si può arrivare in fondo in Europa. Barella mio erede”
L'ex nerazzurro Nicola Berti ha rilasciato un'intervista a Tuttosport nel corso della quale ha parlato dello scudetto
Sta ancora esultando per lo scudetto?
LEGGI ANCHE
«Io ho festeggiato sabato sera dopo la vittoria per 2-0 a Crotone. Ero sicuro che ormai fosse fatta, anzi per la vittoria del titolo tutto era deciso ormai da tempo, direi addirittura da tre o quattro settimane. Adesso aspettiamo la festa dell’ultima giornata. Domenica non ho fatto nulla proprio perché ero distrutto dal giorno precedente (ride, ndr). Non per altro. Ma è sempre bello comunque ricordare un trionfo nerazzurro».
A posteriori sembra quasi che l’Inter abbia conquistato lo scudetto con facilità.
«Una squadra che vince undici partite di fila e inanella un filotto del genere diventa imbattibile. Meno male, insomma».
Quest’Inter può aprire un ciclo?
«Certo. Ci sono le basi per farlo. Con due o tre innesti si può arrivare in fondo anche in Europa, senza problemi».
Lei chi porterebbe a Milano?
«Rodrigo de Paul dell’Udinese. Per me si tratta davvero di un giocatore fortissimo, di un livello molto alto. Poi per completare la rosa potrebbero essere utili due o tre giovani da far crescere, che poi potrebbero esplodere. Io purtroppo non è che possa fare qualche nome specifico, per il semplice fatto che non conosco a dire il vero benissimo tutti i talenti che esistono in giro. Ma all’Inter sicuramente sapranno come muoversi».
Da interista verace e passionale, mi dice senza peli sulla lingua quanta distanza pensa ci sia adesso tra i nerazzurri e i rivali di Juventus e Milan?
«Tanta, ora sono loro che devono rifare una parte della squadra. Devono tornare sul mercato, spendere soldi e comprare giocatori. E attenzione: l’Inter, come detto anche pocanzi, ha le basi per poter migliorare ulteriormente».
Si potrebbe incominciare proprio dal ruolo del portiere?
«Io Handanovic lo vedo in porta per un altro anno. Poi bisognerà andare avanti».
La difesa nerazzurra è stata fondamentale, numeri alla mano, per la conquista del titolo. Cosa ne pensa?
«Siamo a posto. I tre titolari sono intoccabili. Una menzione speciale va spesa per Stefan de Vrij, un leader assoluto. Potrebbe poi far comodo un giovane, un innesto per completare il reparto».
Passiamo al centrocampo, ruolo che lei conosce alla perfezione, dove gioca un certo Nicolò Barella.
«Che dire, è un grande! Mi piace l’espressione sul suo volto quando gioca, la grinta che ci mette. È nato tutto dalle iniziali che abbiamo in comune: N.B., ma davvero lo apprezzo: è il mio erede, anche se è impossibile mi superi (ride, ndr)».
I tifosi nerazzurri ormai sostengono che Conte e Marotta non siano più juventini.
«Non lo sono mai stati. O meglio, non lo sono da quando sono stati coinvolti nel progetto Inter. Dobbiamo stare tutti uniti per dare fastidio anche in Europa, dopo due anni di cavolate, senza qualificarsi agli ottavi».
Come vive l'ingaggio da parte della Roma di Mourinho?
«Noi interisti dobbiamo solo essere felici che Josè vada alla Roma. Sono passati dodici anni da quando è andato via dall’Inter. Non è assolutamente un tradimento, ma una notizia positiva. Sono contento per lui».
Sarebbe stato diverso, e si sarebbe potuto parlare di tradimento, se fosse andato alla Juventus o al Milan?
«Esattamente, la Roma è una squadra in costruzione, va bene».
Lo scontro Conte-Mourinho promette scintille.
«C’è ancora tempo per quello, adesso godiamoci il presente e non pensiamo al futuro».
Quindi per la prossima stagione tiferà per lo scudetto dell’Inter e per la squadra giallorossa vice campione d’Italia?
«Adesso non esageriamo (ride, ndr). Anche se ovviamente la Roma a me è sempre stata simpatica, almeno più di Juventus e Milan. Ora con Mourinho il gioco è fatto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA