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Nicola Berti è sempre stato un idolo per i tifosi dell'Inter e una spina nel fianco per quelli del Milan. Un personaggio perfetto per raccontare che cosa significhi veramente il derby di Milano. Per sotterrare emozioni e per raccontare aneddoti di un calcio diverso: "Sotto la Nord dopo tre minuti feci un fallo cattivissimo su Baresi, dopo me ne fecero tantissimi tra lui e Ancelotti. Dopo hanno capito che tipo ero e nel derby uno mi alzava l'altro mi rinviata. Mi facevano dei falli che non potete neanche immaginare. Adesso sono molto più soft. Quando arrivavo allo stadio mi ricordo che all'inizio non si faceva riscaldamento in campo, bensì nella palestrina sotto che non esiste più adesso e si cominciava con (io specialmente, perché la sentivo particolarmente questa partita) a tirare pallonate dall'altra parte. Perché facevamo riscaldamento in questa palestra tutte e due le squadre. Prendevo sempre Gullit e Rijkaard quelli un po' più grandi, incominciavo a scaldare questa partita perché era una partita veramente sentita e c'erano giocatori italiani che sentivano questa partita. Io l'ho sempre sentita questa partita più di qualsiasi altra partita."
Il campionato più bello del mondo - "Il derby di Roma magari è più forte, però a Milano prima c'erano due squadre che primeggiavano non solo in Italia, ma nell'Europa e nel mondo. Il campionato era il più importante al mondo. C'erano ancora la regola dei tre stranieri e che tre stranieri. Nell'Inter i tedeschi, nel Milan gli olandesi, nella Juventus c'era Platini, cose fuori dal mondo. Era davvero il campionato più forte del mondo. E anche il derby era un derby importante. C'era il Milan di Sacchi al quale io più che l'Inter qualche goletto importante l'ho fatto, qualche dispiacere a loro l'ho dato. I giocatori sono quasi tutti stranieri, sentono molto meno questa partita. Noi prima veramente non ci si guardava. In campo venivano fuori queste cose, interventi al limite con correttezza ma tra virgolette. Perché comunque era una sfida vera."
Ricordi - "Feci tunnel a Costacurta e Baresi mi tirò la palla addosso, io mi incazzai come una bestia. E presi l'ammonizione poi andai all'ala perché c'era la punizione per noi. Sosa prese la palla e incominciai a mettermi le mani dietro la schiena come Michael Jordan con la lingua fuori, così come un cretino. Me la sentivo e dichiarai adesso vi faccio un gol. E glielo feci. Mi marcavano in due, Berogmi e Maldini e li buttai tutti e due via. Poi purtroppo verso la fine Taccola permise di pareggiare a Gullit. Gol che ricordo? Quello famoso con il tiro al volo e la capocciata di Rossi. Io ero il più odiato tra i milanisti e Rossi il più odiato tra gli interisti. Io ho rotto le scatole alla Gazzetta dello Sport per farmi dare il gol a Rossi e loro ufficialmente me lo hanno dato. I gol più belli nei derby? Il gol di Zanetti e quello di Stankovic".
(Inter TV)
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