Nel suo consueto editoriale per TuttoMercatoWeb, Fabrizio Biasin, giornalista di Libero, ha detto la sua sul momento in casa Inter, reduce dal pareggio con la Fiorentina:
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Mercato, Biasin: “Inter, a gennaio ne arrivano due: i nomi sempre più caldi”
Il commento del noto giornalista
"L’Inter ha pescato i bulgari del Ludogorets nei sedicesimi di Europa League, ottima "pesca" in un momento che, sì, è difficile, ma è anche esasperato da parte dei media.
Se un alieno sbarcasse oggi sul pianeta Terra e leggesse quel che si dice dell’Inter, penserebbe non alla capolista della serie A insieme alla Juve, ma a una squadra allo sbando. “Conte ha perso la testa” e “Lukaku non è capace” e “la rosa è ridotta male”, più varie ed eventuali. Analizziamo il tutto. "Conte ha perso la testa". Balle. Da quando ha scelto di fare l’allenatore, semplicemente, Conte fa Conte. Può piacere o non piacere ma non lo vedrete mai dire "che bello, oggi mi bevo un tè sul divano", neppure dopo un eventuale trionfo, figuratevi dopo aver “regalato” due punti per un’ingenuità dei suoi ben oltre il novantesimo.
“Lukaku non è capace”. Falso. Lukaku è capacissimo, ma non perché lo diciamo io e te al bar, ma perché a 26 anni ha segnato oltre 200 gol in carriera. Soprattutto, piace al suo allenatore che lo ha voluto per provare a stare in vetta alla classifica. Dov’è l’Inter al momento? In vetta alla classifica. Chi ha ragione al momento? Conte che ha voluto Lukaku. Lukaku ha le movenze di Van Basten? No, chi pensava a quel tipo di giocatore non ha capito una mazza. Lukaku ha sbagliato contro Barcellona e Fiorentina? Sì, così come ha fatto assai bene in quasi tutte le altre partite. Totale: dire che Lukaku è scarso è ingeneroso, dire "meglio Icardi" pure (i due giocatori sono forti entrambi ma non paragonabili, chi insiste nel confronto fa inutili salti mortali).
“La rosa è ridotta male”. Vero. E se dopo Borussia-Inter c’era parso che la lamentela di Conte fosse esagerata, ora che i centrocampisti “abili” sono... uno, non si può dar torto al tecnico. Per carità, può anche dipendere dal fatto che la sua idea di gioco contempli 90 minuti di intensità continua, ma il dato di fatto è che ora i nerazzurri hanno necessità di fermarsi per recuperare energie e titolari (Barella e Sensi su tutti).
E arriviamo all’Europa League: l’Inter deve affrontare la coppetta con il massimo impegno, altro che "chissenefrega" detto dai più. E questo per almeno un paio di motivi.
1) Puntare tutto sul campionato contro siffatta Juventus è assai pericoloso, l’esempio del Napoli di un paio di anni fa è esemplare (auto-eliminazione dalla coppa e bianconeri campioni d’Italia).
2) Rinunciare a una competizione significa perdere entusiasmo, soldi, possibilità di ruotare i giocatori (a gennaio ne arriveranno un paio, Vidal e Alonso sempre più "caldi"), dire al mondo intero "non siamo in grado". L’Inter, invece, “è in grado” di affrontare il doppio impegno già da quest’anno e comunque ci deve provare (pure in Coppa Italia, tra l’altro): nove anni di bacheca serrata sono francamente troppi", ha concluso.
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