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Fabrizio Biasin, nel suo editoriale per Tmw, ha parlato anche dell'Inter, con un pronostico sul futuro di Pioli: "Per chi non lo sapesse, ha segnato Gabigol. La cosa è stata festeggiata in maniera compassata dal frugoletto, capace in trenta secondi di: A) Segnare una rete che ai più è parsa semplice, ma aveva il peso specifico di una tonnellata. B) Battere il record dei cento metri per raggiungere i tifosi dell’Inter sotto la curva. C) Prendere un’immotivata (ehm...) ammonizione per “sventolio a elica” di maglietta. 4) Pregare inginocchiato sulla pista d’atletica del Dall’Ara. Non è da tutti.
Il ragazzo, idolo dei tifosi nerazzurri, è segretamente idolo di molti non-tifosi nerazzurri, anche se non lo ammetteranno mai. Ma queste sono questioni francamente poco importanti.
Di “importante”, invece, ci sono i numeri: l’Inter porta a casa la nona vittoria nelle ultime dieci partite (anche se a Bologna ha faticato e sì, c'era un rigore netto), con 18 gol fatti e 3 subìti (10 e 2 nelle ultime 6, ovvero da quando è arrivato Gagliardini). La squadra ha trovato la sua identità e bla bla bla. Serve a qualcosa tutto ciò? No, almeno in apparenza. Il torneo delle “già retrocesse” fa sì che un nutrito gruppo di “sfaccendate” possa perdere praticamente tutte le partite “a rischio zero”. A meno di inciampi di quelle là davanti, la Champions è molto difficile, ma 1) arrendersi è vietato e 2) almeno è finalmente evidente come sia nato qualcosa di concreto grazie a un tecnico senza fronzoli per la testa e con numeri devastanti da mostrare a chi comunque lo definisce "bravo ma non da Inter". Un eventuale quarto posto con oltre due punti di media a partita sarà sufficiente per garantirgli la conferma? Probabilmente sì: i cinesi saranno anche inesperti, ma non scemi."
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