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Compilare l'editoriale l'ultimo giorno di mercato equivale a tirarsi scientemente una martellata sui maroni. Il perché è riassunto nella simpatica sequenza: 1) Scrivi una cosa 2) Se ne realizza un'altra. 3) Fai una figura da zampognaro.Ma il sottoscritto è onorato di avere cotanta responsabilità e pazienza se farà la fine di quello che al liceo è in cima al registro (prima o poi ti capita la prof che dice sadica: "Cominciamo dalla A, mi sembra giusto...". Nel mio caso il malcapitato si chiamava Abbaini Federico, pace all'anima sua).Detta la minchiata settimanale, andiamo al succo. Chi frequenta i mercati di ogni genere (usato, pulci, pesce) sa che gli affari si fanno all'ultimo: tiri la corda, tratti sul prezzo, rallenti la compravendita e sai che quando è ora di chiudere, chi ha bisogno di fare l'affare abbassa le pretese. Così accade anche tra quei furbacchioni degli operatori nostrani: due mesi a fare i figaccioni che hanno soldi a palate e fenomeni da trattare e poi li ritrovi sudati in un angolo dell'AtaHotel a smazzare terzini come si fa con i braccialetti in spiaggia. E, quindi, ecco che l'Inter decide che è il caso di prendere Guarin e Kucka, e di mollare Coutinho, e di tenere Sneijder e di non fare altro perché in fondo va bene così. Poi analizzi la situazione e i dubbi restano: l'ex centrocampista del Porto non gioca dal 5 novembre per una lesione al polpaccio, sta più fuori che dentro al campo, non va troppo d'accordo con i compagni, non può dilettarsi in Champions League. Pregi: è arrivato in prestito senza obbligo di riscatto (un milioncino abbondante ora, undici - eventuali - per completare l'affare a giugno), ha qualità da campione (ma deve trovare continuità), è giovane (25 anni), non è iscritto a Twitter e affini (da verificare). Un bel colpo, forse.Domanda: può bastare per permettere all'Inter di agguantare il terzo posto in campionato (obiettivo minimo stagionale)? Forse no, ma non ditelo a Ranieri. Altra domanda: oggi Moratti acchiappa qualcun altro? Altro no secco, ma noi "Abbaini" siamo nati per prenderla in quel posto e quindi non si sa mai.Altro giro, altra sponda del Naviglio. E' inutile girarci attorno, è ora di chiudere la questione Tevez. Per ore, chi scrive, si è domandato "porca schifa ora cosa blatero che qui ognuno ha le sue certezze? Il bel bomber arriva al Milan in extremis o no?". Poi San Carlos (mica quello delle patatine, o forse sì) ha guardato giù: "Il Manchester City reintegra il suo attaccante in rosa". Come dire: fine dei giochi, niente spazio per i miracoli. Detto che da quella iena di Galliani ti puoi aspettare di tutto, possiamo ragionevolmente escludere la sorpresa dell'ultim'ora. Il Milan chiude il mese con un attaccante (Maxi Lopez: gran colpo nel rapporto qualità/prezzo), un terzino (Mesbah: anche mia zia ha più sprint di Taiwo), probabilmente un centrocampista. Il ballottaggio è tra Muntari (sì, il "cugino") e Kharja (pure lui era un "cugino"). Come dire: Fabregas è un'altra cosa ma non è colpa di nessuno se Merkel è più sfortunato di Paolino Paperino. La sensazione è la seguente: il Milan ha forze sufficienti per bissare lo scudetto 2011, non per far strada in Europa (anche se con un Ibra così tutto è possibile). Altra considerazione: Galliani aveva messo in piedi l'affare perfetto (Pato al Psg, Tevez al Milan insieme a Lopez), ma è stato bloccato sul più bello dal suo presidente. Ha sottovalutato, in definitiva, due aspetti: il Cavaliere è tornato a fare il presidente, la figlia del presidente è la fidanzata del Paperotto. Chi ha ragione tra i due? Bella domanda, anche se il brasiliano al momento pare un dopolavorista. Ultima considerazione: Ibra. Giocatore che segna piace, giocatore che piace ha tanti corteggiatori, giocatore che ha tanti corteggiatori e un agente come Raiola pretende aumento d'ingaggio, giocatore che pretende aumento non piace più di tanto a Galliani. Totale: o le parti s'accordano nel breve termine per il classico "ritocchino" o Mino comincia a chiacchierare con gli sceicchi, magari quelli del City.Chiusura sacrosanta per la Juve di Marotta, uno che in passato ha preso più bastonate di una marionetta e oggi si merita il premio di "mister mercato invernale 2012". Dice il precisino: "Facile fare affari se hai quattrini da spendere". Vero, ma Borriello, Caceres e (forse) Padoin (per Nainggolan niente di fatto) garantiscono ossigeno e idee buone per puntare al tricolore. Conte può dire grazie, soprattutto ora che ha allontanato i "pesi morti" (brutta espressione, ma rende l'idea): Toni va a svernare in Arabia, Amauri è viola, Motta va al Catania, Iaquinta è vicino al Novara. Soldi incassati? Praticamente zero, ma uno scudetto val bene un salasso (certo se non arriva almeno il terzo posto sono guai seri...).Ultime considerazioni finali, ché oltre le 5000 battute neanche un santo va avanti a leggere (forse San Carlos...): come previsto è stato un mercato ridicolo, ravvivato unicamente dalla questione Tevez (che alla fine è andata in vacca). Dice il solito ficcanaso: "Per forza, non ci sono i soldi". Sarà, ma la sensazione è che le nostre potevano fare decisamente di più anche senza sborsare troppi quattrini. Si è scelto di operare al "ribasso", perché tanto non è che gli avversari fanno tanto di più. La chiamano crisi, ma più che altro sembra una questione legata alla poca fantasia dei nostri dirigenti. Abbaini, per esempio, fingeva sempre di avere attacchi di epilessia e tanti saluti all'interrogazione..
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