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Bisseck: “Qui all’Inter c’è un ottimo gruppo, mi sono sentito subito a casa e…”

Matteo Pifferi Redattore 

"E' importante conoscere i compagni ma già dopo pochi giorni ho capito che questo è un ottimo gruppo", assicura Bisseck

Yann Aurel Bisseck si è raccontato a 'New Brothers', nuovo format di Dazn targato Inter TV:

"A che età ho iniziato a giocare a calcio? Sinceramente non ricordo, i miei genitori dicono che ho iniziato a 3-4 anni. Ero molto piccolo quando ho iniziato a giocare a calcio e la passiona mi è rimasta col tempo. Poi nel 2006 il Mondiale si è giocato in Germania, paese dove sono cresciuto ed è stato un evento straordinario. Ho visto dal vivo due partite a Colonia, mia città, ed è stato straordinario, è da lì che è iniziato tutto"

Prima partita di calcio

"La prima è stata una partita di allenamento quando ero piccolo. I miei genitori hanno detto che ero talmente confuso che ho iniziato a fare degli autogol, è una storia divertente"

Tuo idolo

"Henry, era un calciatore straordinario"

Primo campo in cui hai giocato

"Non era in buone condizioni. Non c'era erba, solo pietre, ma sono queste esperienze che ti rendono forte"

Primo ruolo

"Ho iniziato da attaccante, col tempo, diventando sempre più alto, i difensori mi hanno spostato in difesa"

Primo regalo inerente al calcio che hai ricevuto

"Le mie prime scarpe da calcio, Nike Tiempo, quelle che indossava Henry"

Hai praticato anche altri sport o solo calcio?

"Ho provato basket ma non è molto diffuso in Germania, così ho iniziato a giocare a calcio"

Durante la partita individui i punti deboli dell'avversario?

"Questo di solito si fa prima della partita, lo staff tecnico e i match analyst cercano di spiegare i punti deboli degli avversari ma durante la partita la maggior parte dei calciatori va di istinto. Conosciamo gli avversari ma alla fine conta chi ha la meglio in quel momento e devi cercare di vincere i duelli"

Qual è la caratteristica più importante per un giocatore

"Cambia in base al ruolo, ogni giocatore è diverso, dipende anche dalle richieste del mister, è soggettivo"

Che difensore sei?

"Moderno. Mi piace avere la palla tra i piedi e giocarla, mi piace andare in avanti e segnare, mi piace anche difendere. A volte un bell'intervento in scivolata in area è meglio che segnare un gol"


Quanto è importante la vita da spogliatoio?

"Molto importante, passi molto tempo con i compagni, se l'atmosfera è buona ti diverti di più. E' importante conoscerli ma già dopo pochi giorni ho capito che questo è un ottimo gruppo. Per un nuovo giocatore a volte è difficile, all'inizio sei un po' timido ma qui mi sono sentito subito a casa. Tutti mi hanno accolto bene ed è stato molto facile ambientarmi"

Conta di più il talento o la determinazione?

"Probabilmente la determinazione, conosco molti ragazzi di talento che non ce l'hanno fatta. Serve un mix ma il duro lavoro è molto importante"


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