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Lui dal canto suo non si è mai abbattuto. Nemmeno dopo le prove con luci, ma pure ombre, in Champions League contro il Salisburgo (giallo nel primo tempo e sostituzione all'intervallo) e Benfica (qualche errorino, ma pure un assist per il classe 2000), ecco che successivamente, quando ne ha avuto l'occasione, ossia dopo l'infortunio di Pavard contro l'Atalanta, non ha più sbagliato un colpo quando chiamato in causa".
"Pagato dall'Aarhus solo 7 milioni di euro, ad oggi ne vale probabilmente il triplo, se non di più. Effetti del "Simoneinzaghismo", ma pure benefici di un atleta in rampa di lancio, anche se il ragazzo dovrà lottare eccome per diventare imprescindibile nello scacchiere nerazzurro. Con Pavard e Bastoni intoccabili, sembra difficile che il tedesco possa raccogliere, per caratteristiche, l'eredità di Acerbi e De Vrij. Discorsi non attuali, ma legati a quel che sarà. Col futuro di Bisseck che in teoria dovrebbe essere comunque a Milano, sempre che prestazione dopo prestazione non attiri l'interesse di qualche club straniero deciso a puntare con risoluzione sul suo potenziale. Per investire Yann di una titolarità certa. E l'Inter di una eventuale mega plusvalenza assicurata".
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