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Bollito a chi? Palacio ruggisce, Pioli sorride: l’Inter ha un’arma in più

Daniele Vitiello

Fari accesi sull'argentino che ha sostituito Icardi squalificato. Non è riuscito a segnare, ma dalla sua testa è nato il gol di Eder

Ci si è interrogati molto in settimana su chi fosse il sostituto migliore di Mauro Icardi, ai box questo pomeriggio per la squalifica ricevuta in settimana dopo il caos generatosi al triplice fischio di Juventus-Inter. Non sappiamo in quanti sperassero davvero di vedere in campo Pinamonti o Gabigol, dei quali non si discutono le qualità, ma l'inesperienza e l'abitudine a giocare un certo tipo di gare, ma di certo Stefano Pioli non ha avuto dubbi fin dal giorno in cui ha iniziato a preparare la partita con l'Empoli. E ha avuto ragione, per l'ennesima volta da quando è all'Inter. Chiavi dell'attacco affidate a Rodrigo Palacio, in barba ad un dato anagrafico che non scalfisce minimamente la voglia di mettersi in gioco dell'argentino. Perché a 35 anni non hai nulla da invidiare a nessun collega se la grinta che metti nel tuo lavoro è sempre quella del primo giorno e quando c'è da allenarsi sei il primo ad arrivare al centro sportivo e l'ultimo ad uscire dal campo.

Movimenti e suggerimenti dosati con minuziosità, sono intelligenza tattica ed esperienza a guidare l'estro di un campione ancora convinto di poter dire la sua. Rodrigo da gran signore ha atteso con pazienza e a bocca chiusa la sua chance, consapevole del grosso potenziale offensivo a disposizione di Pioli, ma quando è stato chiamato in causa non si è mai sottratto. E oggi si è messo per l'ennesima volta a disposizione della causa, dimostrando di meritare la fascia di capitano, con un'attitudine al sacrificio mostruosa, approfittando del grande feeling con tutti i suoi compagni. Leader silenzioso, elemento prezioso nello spogliatoio di una squadra che deve fare della tenuta mentale il suo punto di forza in una rincorsa che richiede sforzi davvero enormi. E non si può che essere orgogliosi della stizza mostrata dal Trenza al momento della sostituzione, sintomo di un agonismo ancora intatto, ennesima dimostrazione che certe valutazioni andrebbero ponderate un attimino in più. "Bollito a chi?", avrebbe voluto urlare Rodrigo, che ai detrattori dà appuntamento a domenica prossima, perché contro il Bologna ci sarà bisogno di nuovo del suo apporto.