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Lui di affari pessimi ne sa qualcosa. Alla Juventus non ci voleva proprio andare, ma lo avevano già ceduto quando disse che non voleva trasferirsi a Torino. L'Inter gli ha dato una delusione grossa, ma lui da professionista a Torino ci è andato e ha dimostrato quanto valeva. Roberto Boninsegna era un guerriero sul campo e i tifosi nerazzurri lo amavano, quella nerazzurra è stata e sarà per sempre la maglia del cuore e ora che c'è un attaccante come Mauro Icardi in piena crisi lui dice la sua in merito e ha un messaggio per la società nerazzurra. «Credo sia stata gestita male la questione che riguarda l'argentino. Per essere chiaro, o i dirigenti hanno già l'accordo con un top club per cederlo o togliergli la fascia potrebbe essere un boomerang», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport, nell'inserto 'Fuorigioco'.
Bonimba, così lo chiamava Gianni Brera, ha anche aggiunto: «A Parma si era avuta la sensazione che Maurito fosse in uno di quei momenti no che capitano agli attaccanti. I compagni in alcune occasioni potevano servirlo meglio, ma lui era titubante. Ha paura di sbagliare, probabilmente ha problemi fuori dal campo perché non mi sembra tranquillo. Una delle sue caratteristiche è la freddezza in area, ma prima di entrare in crisi era anche cresciuto nella partecipazione alla manovra, ora si vede che non è sereno. E' difficile valutare dall'esterno quanto pesi la questione del contratto. Le mogli sono già un problema, figurati se fanno le procuratrici. Alla mia impedivo di parlarmi di calcio perché potevo avere le balle girate quando tornavo da una partita e non sapevo come mi sarebbero uscite le risposte. Temo che lei possa creare casini fino a che non ottiene ciò che vuole e lui dovrebbe imporsi con lei, sbaglia se non lo fa. Poi ora è un momento in cui le rivali si sono messe a correre».
Boninsegna ne ha anche per Spalletti: «Dopo Parma ha parlato di Icardi e sembrava volesse mettere pressione ai dirigenti. Lui è un bravo tecnico ma quando parla non lo ascolto perché non si capisce cosa dice. Con quelle parole sembrava volesse proteggere Mauro anche se sembrava un attacco ai dirigenti. Credo che avrebbe fatto meglio a tacere e a spiegare che è una vicenda che devono risolvere tra le due parti».
(Fonte: Fuorigioco, inserto de La Gazzetta dello Sport del 17-2-2019)
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