In un'intervista concessa ai microfoni de Il Giorno nella giornata del suo compleanno, l'ex attaccante dell'Inter Roberto Boninsegna ha parlato dell'attuale campionato di Serie A, ma non solo.
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Boninsegna: “Icardi il mio erede, top per carisma. Il mio passaggio dall’Inter alla Juve…”
Le parole dell'ex attaccante
Auguri Boninsegna per i suoi 75 anni. Nell'immaginario dei tifosi, pochi come lei hanno incarnato, per efficacia e cattiveria sotto porta, la figura classica del bomber. Si rivede in qualcuno ora?
«Nel calcio è cambiato davvero tutto, ma se proprio devo fare un nome guardo all'Inter e dico Icardi. Ha fiuto del gol, trova sempre la soluzione giusta, è potente. Certo, non fornisce grande apporto alla manovra, ma per carisma e capacità è al top».
Lei ha giocato e vinto all'Inter, poi a 33 anni ci fu il discusso passaggio alla Juve. La stessa età di un certo Ronaldo...
«A quell'età non sei finito. Devi solo allenarti di più, ma poi non c'è un motivo che ti impedisca di giocare ai massimi livelli. Arrivato in bianconero, vinsi subito due scudetti e la Coppa Uefa. Poi la terza stagione giocai meno. E se ci sono riuscito io, figuriamoci se non può farcela un campionissimo come Ronaldo...».
Questa Juve è davvero irraggiungibile, per lo meno in Italia?
«Credo proprio di sì. Ero a vederla a Parma e ho letto la lista dei giocatori che aveva in panchina.
Beh, posso dire che se queste riserve le allenassi io, arriverei secondo in questa Serie A. Solo il Napoli può cercare di contendere lo scudetto alla Juve, ma servirebbe un grandissimo exploit».
La squadra di Allegri però non sembra cercare troppo il bel gioco.
«Quello te lo puoi permettere solo quando sei avanti di tre gol. Serve concretezza, e la Juve fa esattamente quello di cui ha bisogno».
E in Europa?
«Qui il discorso è più complicato perché bisogna scontrarsi con vere e proprie potenze. Penso alle spagnole, Real compreso anche se non sta passando un gran momento, o alle inglesi. Squadre che possono contare su strutture societarie e su un seguito incredibili. E poi c' anche il Psg. Ma la Juve è sicuramente al livello delle migliori».
Lei in A detiene il record di rigori segnati consecutivamente, 19. Higuain ne ha sbagliato uno di grande peso specifico domenica. Che consiglio gli avrebbe dato, prima di tirare?
«In realtà, da giocatore, sai che un rigore prima o poi te lo parano. Higuain l'ha anche calciato bene, è stato bravo Szczesny. Credo che all' attaccante del Milan sia mancata solo un po' di tranquillità, un aspetto che conta tanto dagli undici metri. E si è visto anche a fine partita. Ha reagito forse in maniera eccessiva, ma non credo che meritasse l'espulsione».
Capitolo Nazionale. Sono decisamente passati i tempi epici della "partita del secolo", il 4-3 alla Germania che la vide segnare il primo gol. Mancini può risollevare l'Italia?
«Credo che il momento sia difficile ma a mio avviso Mancini sta cambiando troppo. Capisco la necessità di trovare una base su cui costruire la squadra, ma non capisco per esempio la scelta di non convocare Belotti. O di non aver sfruttato Immobile. Sono questi i due attaccanti su cui fare affidamento».
Celebre la coppia Riva-Boninsegna, al Cagliari e in Nazionale. Ma eravate davvero rivali?
«No, eravamo invece grandi amici. Condividevamo tanto anche fuori dal campo. Dentro, invece, capitava che ci mandassimo a quel paese».
"Bonimba" segnerebbe ancora tanto, in questo calcio?
«Impossibile dirlo, ma so che potrei divertirmi tanto. Oggi non si marca come una volta, tutti vanno a zona. E un attaccante furbo può scegliere da chi farsi marcare con determinati movimenti. Noi, invece, dopo aver scartato lo stopper ci trovavamo di fronte il libero... Però va detto che oggi c' è una velocità di gioco incredibile, al punto che ci si confonde su ruoli e tattiche guardando una partita.
Noi eravamo più tecnici, oggi c' è una rapidità impressionante. Gaurdate quello che fa Ronaldo...».
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