Roberto Boninsegna, intervistato da Gazzamercato, ha commentato il momento nerissimo che si sta vivendo in casa Inter:
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Boninsegna: “Inter, colpo basso a Pioli. Ausilio, che errore quelle frasi. Su Sabatini…”
Roberto Boninsegna ha commentato il momento di crisi in casa Inter
Come giudica la scelta dell’Inter di esonerare Pioli a 3 giornate dalla fine?
“Un colpo basso evitabile, arrivati a questo punto potevano tenerlo, tanto si sapeva che sarebbe andato via. 2 punti in 7 giornate sono pochi, però Pioli si è preso le colpe di una squadra fatta male da una società disorganizzata. Lui non ha saputo tenere alta la concentrazione della rosa, sbagliando gestione soprattutto quando domenica ha tolto Icardi. Per la società sarebbe molto più difficile mandare via 15 giocatori che l’allenatore e il suo staff”.
A chi imputare le colpe di questa fallimentare stagione?
“La società è la principale colpevole, manca organizzazione e solidità. Anche le esternazioni di Ausilio dopo la sconfitta a Crotone sono da condannare, non si va in TV a dare dei presuntuosi e degli arroganti indistintamente. La rosa comunque non era all’altezza di traguardi ben più ambiziosi come invece volevano farci credere ad agosto”.
Per questo finale di stagione vorrebbe comunque il sesto posto europeo?
“Credo che l’obiettivo della società sia di andare in Europa League anche se bisognerà passare dal terzo turno preliminare di luglio. Questa competizione non darà il blasone della Champions, ma comunque, se giocata seriamente, può portare diversi soldi, molti di più di quelli che porterebbe una tournée asiatica. Proprio per questo, forse, la società ha voluto dare uno scossone cambiando allenatore”.
Dopo il triplete mourinhano l’Inter ha cambiato 10 allenatori in 7 anni…
“I grandi giocatori che portarono a quel traguardo non furono ceduti al momento giusto e sopratutto sostituiti adeguatamente. Di conseguenza sono venute meno le motivazioni, la solidità economica e quindi gli equilibri interni”.
Ha fiducia in Sabatini nuovo responsabile dell’area tecnica del gruppo Suning?
“Si, è un uomo molto competente. Con lui credo arriverà anche Spalletti e insieme dovranno portare solidità e qualità. Bisogna assolutamente rivedere la rosa, servono 4-5 giocatori importanti. Un difensore di livello, un regista, che può essere Joao Mario se sfruttato al meglio, e un attaccante forte”.
Se Bonimba fosse al posto di Sabatini come agirebbe?
“(Ride, ndr) In panchina chiamerei Di Francesco, che ha grandi capacità ed è pronto per un top club, mentre come primi rinforzi acquisterei Badelj e Vecino, due centrocampisti giovani e completi che all’Inter sarebbero decisivi. Bisogna prendere spunto dalla Juventus che ha titolari forti e riserve altrettanto valide, solo così si diventa grandi e soprattuto si deve programmare meticolosamente, cosa che i nerazzurri non fanno da anni. Anche la scelta di marketing di nominare Icardi capitano è assurda. Lui è un calciatore straordinario, ma il capitano ideale è un centrocampista che, anche grazie alla sua posizione, può dialogare con arbitro e panchina”.
Con Suning i nerazzurri rischiano di diventare una squadra impersonale come alcune big europee?
“C’è il rischio di diventare un minestrone di campioni non attaccati alla maglia come il PSG. Ci vuole intelligenza per creare squadre vincenti e unite, altrimenti si fa come fece Mancini che comprò molti giocatori anarchici e quindi inutilizzabili. I calciatori vanno saputi mettere in campo ed educati alla coralità. Ci vuole un punto di riferimento solido come lo era Oriali, adesso dovrebbe esserlo Zanetti, che però non è in grado”.
Mentre l’Inter esonerava Pioli la Juventus si guadagnava la finale di Champions…
“Hanno tutto per trionfare, da tifoso italiano spero ci riescano. Sono solidi, organizzati e affamati di vittorie. Pur mancandogli un regista hanno una difesa forte, un centrocampo di spessore e poi hanno Higuain, Mandžukić e Dybala che fanno la differenza. Inoltre hanno uno degli allenatori migliori del mondo che credo debba rimanere indipendentemente da come andrà la finale”.
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