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Mediaset
Intervistato da Gian Luca Rossi sul canale YouTube del giornalista, Paolo Bonolis, conduttore e noto tifoso dell'Inter, ha parlato così del grande cammino dei nerazzurri in testa alla classifica, mostrandosi piuttosto cauto sul tema scudetto:
"Mi auguro che l'Inter non sia soggetta all'euforia, ma la vita è uno stato mentale. Quando mentalmente sei scarico o convinto di altro rispetto a quello che dovresti fare, potrebbe esserci una trappola in agguato. Le partite contano sempre tre punti, al di là dell'avversario. Attenzione all'euforia, che è una droga. Meglio restare concentrati. Mi piace tantissimo che ormai la squadra segua a memoria degli schemi: i giocatori sanno perfettamente dove trovare il compagno quando hanno palla e si muovono con un'organizzazione perfetta, lasciando comunque spazio alla giocata singola. Si è creata una mente alveare: tutti pensano la stessa cosa allo stesso momento. Tutti sono portatori sani di uno stupore, ognuno glorifica al massimo le proprie capacità".
"Acerbi, per esempio, non è più un ragazzino, ma sta giocando come se stesse esordendo adesso. Calhanoglu è stato una scoperta in quel ruolo, Barella è elettrificato, Lautaro ha una grande consapevolezza, Thuram è un entusiasta e sorride sempre. Io festeggio ogni volta che c'è una cosa acquisita, fino a quando non lo è non festeggio. E' una logica un po' trapattoniana, ma è così: quante volte abbiamo detto 'è fatta' e poi ci siamo ritrovati con un pugno di mosche in mano".
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