Marco Branca, ex direttore tecnico dell'Inter, ai microfoni di Radio Sportiva, ha parlato del mercato nerazzurro e dell'esordio in campionato della squadra di Spalletti. Ecco le sue parole:
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Branca: “L’Inter ha più alternative ora. Modric? Le cose si fanno in tre. Spalletti…”
L'ex direttore tecnico nerazzurro ha parlato a Radio Sportiva del mercato e dell'esordio della squadra interista in campionato
-Il mercato in generale, come è stato?
Non ci sono per tutti le stesse date, e quella penso sia una cosa da sistemare, ma credo che finire prima dell'inizio del campionato sia meglio per la tranquillità di allenatori e giocatori. Però credo si debba uniformare per quanto possibile la chiusura delle sessioni perché per la legalità dello sport e del mercato la difformità di date pesa.
-Esordio difficile per le big anche se poi hanno vinto...
Sono le prime partite, le squadre vengono da un periodo stressante di gare in giro per il mondo, molte hanno riavute i giocatori tardi dopo il Mondiale, è ancora un periodo di rodaggio ma il segreto per vincere è riuscire a fare punti anche in questi momenti.
-Il Napoli?
Il campionato sarà a fasi, la condizione dell squadre cambia con l'andare delle settimane, chi si conosce meglio quando c'è un momento di difficoltà sa come fare per riprendersi, è un vantaggio per chi conferma un gruppo.
-Inter invece sconfitta a Sassuolo...
Quando si perde non si è mai felici ma ci vuole una preoccupazione sana, sanno loro quali cose devono migliorare, è solo spiacevole ma può essere anche d'aiuto.
-Che mercato è stato quello dell'Inter?
Non so, ma so che hanno fatto un mercato per rendere più completa la squadra, hanno più alternative per più competizioni e ovviare alle sofferenze di organico che c'erano state anche senza le coppe. Hanno operato nell'ottica di chi ha i paletti del fair play finanziario, facendo operazioni positive per il bilancio, poi hanno preso un paio di giocatori a fine contratto che ha liberato risorse per investimenti, hanno fatto tutto quello che potevano fare. Su Modric mi sono fatto l'idea che quando non si chiudono le cose significa che non c'era volontà o disponibilità di farle, non era forse il momento giusto, stiamo parlando di un grandissimo giocatore, ma chi detiene il cartellino ha detto no e per fare un affare bisogna essere in tre. Coutinho fu ceduto solo per motivi di bilancio, nessuno dal punto vista tecnico voleva, in primis il presidente, per cui è stata una forzatura bilancistica, un po' come la cessione di Salah. Sapevamo che sarebbe venuto fuori con la crescita fisica e mentale, lo abbiamo preso da piccolo e siamo contenti abbia fatto strada.
-Cosa ne pensi del rinnovo di mister Spalletti?
In generale non ci sono regole fisse, se hanno pensato di rinnovare con Spalletti hanno valutato che fosse il momento migliore per fare questa scelta, ma oggi c'è un professionismo tale che i giocatori non si fanno condizionare dal fatto che sia un allenatore all'ultimo anno di contratto perché i calciatori nel loro interesse devono fare bene per essere comprati o confermati, il livello di professionismo ormai è altissimo.
-Tu che cosa vedi nel tuo futuro?
Sono disponibile a qualsiasi cosa mi si presenti, non ho preclusioni per l'estero, anzi. Contatti con squadre romane? Va bene ma le cose si fanno quando si chiudono, anche se ci sono stati colloqui vari non si è arrivati al dunque.
-Mourinho invece vive un periodo difficile con lo United...
Mi auguro si risolva, sono certo di sì, sono cose che capitano, niente dura soprattutto negli ultimi anni, se pensate che viene criticato un presidente come Perez...
(Fonte: Radio Sportiva)
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