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«Cosa dovrebbe avere quest’Inter della nostra dei record? Il carattere certamente ma anche un gruppo: noi uscivamo sempre in 4 o 5 con mogli o fidanzate, eravamo anche amici; quelli di oggi mi pare che una volta finito l’allenamento se ne vadano a casa, saluti e via». Voce del verbo socializzare. Verbo di Andrea Brehme detto Andy. L'ex terzino nerazzurro ha parlato di Inter e della sfida di stasera a La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole
Brehme, partiamo dai suoi Inter-Napoli: erano tempi da... scudetto.
«Grandi sfide, Maradona e Careca e tanti altri di là. Tutti campioni, quel Napoli era una squadra eccezionale. Come la nostra. Anzi, mi scusi, quella nostra Inter del Trap era speciale: noi eravamo proprio dei... mostri».
Un tuffo nell’attualità: merita più lo scudetto il Napoli o il terzo posto l’Inter?
«Il terzo posto l’Inter. Perché ne sono tifoso ma soprattutto perché questo Napoli senza Higuain vale onestamente la metà».
Quindi, stasera, Inter favorita?
«Certamente senza Gonzalo per l’Inter sarà più facile, anche se Gabbiadini è forte e di elementi molto validi ce ne sono. Però quella di stasera è un’occasione che va sfruttata. Vidi la gara del Napoli contro la Juve: grande gioco, davvero una bella squadra. Ma l’Inter, mi ripeto, stasera deve vincere».
Come?
«Tornando alla compattezza e forse all’umiltà viste nei tempi in cui era in testa e vinceva 1-0. A cosa è stato dovuto quello scivolamento dal primo posto in quei due mesi? Non so, me lo dica lei... Forse si sono sentiti tutti troppo forti. Resta il fatto che stasera l’Inter deve ritrovare la vittoria, e con i tre punti arrivano tante cose insieme».
Nonostante le sue rassicurazioni, Mancini non saprebbe se restare o meno l’anno prossimo.
«E’ una domanda da fare al presidente Thohir, non a me... Mancini conosce l’ambiente e in nerazzurro ha saputo vincere. Se lo ritengo una garanzia? Lo ritengo un bravissimo allenatore, ma garanzia non lo è lui come nessun altro tecnico in giro per il mondo. Per quel che è il mio parere, comunque, Mancini dovrebbe restare il prossimo anno e riprovarci se le cose non andranno come previsto».
Quale giocatore le piace della squadra odierna?
«Mauro Icardi, moltissimo. Non ho visto il gol di testa che ha fatto a Frosinone ma si sa e si capisce che uno così ha il gol sempre addosso, che ci sa fare là davanti».
Può assomigliare un po’, detto che nessuno è uguale a nessun altro, ad Aldo Serena?
«Tecnicamente credo che sia più forte Mauro, nel colpo di testa svetta certamente Aldo».
Meglio cedere a eventuali sirene da 40 milioni o tenerlo resistendo ad oltranza?
«Icardi non va assolutamente ceduto: dev’essere la base dell’oggi e del futuro».
Poco tempo fa Mario Stanic (ex Parma e Chelsea) disse che Brozovic sembra un tedesco da quanto va e corre.
«E’ vero, ha ragione, ma soprattutto mi pare un tedesco sa per cosa? Per il carattere che mostra lungo l’arco della partita».
Oltre a Brozo, chi è l’elemento determinante dell’Inter?
«Mi pare che Perisic abbia un peso su tutta la squadra: veramente un bravissimo giocatore».
Pronostico, banale banale.
«L’Inter non può più restare fuori dalla Coppa, e soprattutto dalla Champions League dalla quale manca da troppo tempo. E’ l’Inter, e adesso deve saper sfruttare le opportunità che gli arrivano, come l’assenza stessa di Higuain. Andrebbe benissimo un 1-0»
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