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Brozovic: “Che bello essere all’Inter, resterei a lungo! Mancini? Mi chiede sempre…”

E’ un tipo molto riservato; stiamo parlando di Marcelo Brozovic che, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha raccontato i suoi anni difficili quando abitava a Zagabria: “Quando ero un ragazzino? Non sono mai stato un bambino calmo,...

Riccardo Fusato

E' un tipo molto riservato; stiamo parlando di Marcelo Brozovic che, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha raccontato i suoi anni difficili quando abitava a Zagabria: "Quando ero un ragazzino? Non sono mai stato un bambino calmo, ero uno che cercava sempre di uscire di casa, un vero piccolo diavolo. La cosa più Epic che ho fatto? Più o meno Epic… Una volta eravamo a Zagabria a giocare a guardie e ladri con gli amici. Tutto bene fino a quando lancio un sasso e rompo un vetro. Ho fatto una fuga che mai più nella vita. Se mi ricordo le bombe? Ricordo poco, ma la mia mamma Sanja e mio padre Ivan mi hanno raccontato molte cose. Ma non ne voglio parlare.

Il nome Marcelo inusuale dalle mie parti? Papà voleva darmene uno un po’ diverso: se mi fossi chiamato Ivan come lui, beh, appena uno diceva il nome si giravano in trenta per strada… Tant’è che per mio fratello hanno scelto Patrick e per mia sorella Ema. Cosa mi chiede Mancini? Mi chiede concentrazione, sempre. E io, che entri da subito o dopo, quella la metto sempre, non mi manca mai. E mi dice di essere più preciso nei lanci da 50 metri.

Io un giocherellone da spogliatoio? Io vorrei rimanere qui molto a lungo perché mi sono trovato benissimo, da subito: è come se vivessi qui da vent’anni. Ci sono belle persone, bravi ragazzi. Vede, io in tutti gli spogliatoi sono sempre stato uguale, me stesso: né accomodante, né ruffiano, né esaltato. Sempre me stesso. E sono sempre stato abituato a giocare con gente più grande ed esperta. Lo scherzo più bello che ho fatto? Niente di speciale. Con Nagatomo ci salutiamo battendo due volte le mani e mettendoci in posa Epic, con la mano sotto il mento, dicendo “Yes”. Cose così.

Il Basket? Sono tifoso dei San Antonio Spurs, Parker è il mio numero uno. E qui facciamo la gara di tiri, non le partite, con Ljajic e Perisic. Chi vince di più? I più bravi siamo io e Adem."

TEMPO LIBERO - "Mi piace invitare a casa gli amici per giocare a freccette. Ho comprato un bersaglio professionale, divertente, bellissimo. E poi mi piace giocare a tennis, adoro Roger Federer. Ah, scrivete che siccome mi sono riappacificato con la mia fidanzata, beh, sto spessissimo con lei, con Silvija. Eh…».

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