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L'Inter non ha ancora avuto modo di osservare il miglior Eriksen. Dopo le prime apparizioni e il lockdown, sembrava che il danese si fosse integrato. Ma il suo rendimento è altalenante e Conte lo usa col contagocce. Con la Roma non ha rinunciato al 3-4-1-2 ma dietro le punte ci ha messo Brozovic, non più abituato a quel ruolo, con Eriksen in panchina.
"La scelta da una parte apre il paradosso di un modulo nato per inserire Eriksen e in cui tutti giocano, in quella posizione di trequartista, tranne il danese. Dall’altra sancisce quella che era stata prima un’impressione, poi un sospetto e che si sta trasformando in un problema, in ottica futura. Nel centrocampo interista uno fra Brozovic ed Eriksen sembra essere di troppo. I due, invece di completarsi, invece di costituire una doppia fonte di gioco, finiscono col limitarsi, col rubarsi zone di influenza e soprattutto palloni da giocare. La prima conferma di quella che era stata una intuizione nata nelle partitelle in allenamento Antonio Conte l’ha avuta dopo la gara con la Sampdoria. In quel match Eriksen fa vedere una delle migliori versioni di sé. In quel match Brozovic è fuori per infortunio. Senza Marcelo Christian sembra più responsabilizzato, più nel centro del gioco, più attivo anche nel cercare i palloni a centrocampo e costruire", si legge su La Gazzetta dello Sport
"I due raramente si cercano: entrambi amano pensare e sventagliare, quando in possesso palla. La classe dell’ex-Tottenham nei fondamentali è molto superiore, le letture difensive e la presenza fisica del croato pure. Però le due cose non si riescono a sommare, almeno non in questo assetto, che ha bisogno di due elementi di dinamismo, inserimenti e fatica nel triangolo centrale. Insomma, la nuova Inter sembra reggerne uno solo dei due. Il presente, complici le assenze a centrocampo e una qualche regressione a livello di intensità di Chris ha fatto pendere la bilancia verso l’inventore del “coccodrillo”. Ma il futuro è da scrivere. Il club continua a credere nel suo acquisto di gennaio e vuole vederlo in un campionato intero e “normale”. Brozovic non è più così intoccabile come dodici mesi fa. O almeno non lo sarebbe di fronte a un’offerta importante. Ci sono ancora tempo e occasioni per provare a farli coesistere, prima del mercato", aggiunge Gazzetta.
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