Servirà un'altra Inter per affrontare il Benfica nell'andata dei quarti di finale di Champions League. Dopo il pareggio contro la Salernitana, la squadra di Inzaghi dovrà reagire subito e trovare la scintilla che potrebbe dare la spinta giusta per il finale di campionato.
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CorSera – Inzaghi, perché insistere con questo Brozovic? Lautaro il caso più preoccupante
"L’allenatore, anche con certi cambi fatti con il bilancino, non infonde sicurezza. E sembra lontano dalla soluzione. Anche perché, in una squadra dove lui è il primo di una serie di precari, non tutto è riconducibile alle sue responsabilità. Certo insistere su questa versione di Brozovic è autolesionismo, però il croato resta un punto di riferimento tecnico, se ha voglia. Peccato che gli infortuni pre e post Mondiale, la loro gestione che ha causato frizioni con la società, e la certezza di essere finito sul mercato dopo l’ascesa di Calhanoglu in regia, abbiano riconsegnato a Inzaghi un Brozovic crepuscolare. E sarà una coincidenza, ma da quando sono tornati a disposizione lui e Lukaku le cose hanno cominciato a non funzionare", riporta il Corriere della Sera.
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"Roba da sgranare gli occhi, come Lukaku dopo ogni gol sbagliato: non è servito sbloccarsi con il Belgio (4 reti in 2 partite), perché le prestazioni fantozziane dell’ultima settimana — inframmezzate dal rigore segnato allo Stadium, dagli insulti razzisti e dalla squalifica — sono incredibili. Inzaghi ha fatto capire che la questione del rinnovo del prestito dal Chelsea, in forte dubbio, può pesare sul giocatore, che si sente sotto pressione: un circolo vizioso deleterio. Lukaku intanto dopo i gol divorati a Salerno ha chiesto scusa alla curva, che in un comunicato ha fatto sapere di apprezzare il gesto e di aver «deciso di aspettare a intervenire» perché c’è la Champions alle porte".
"Per certi versi ancora più preoccupante è il caso di Lautaro, che in assoluto non segna dal 5 marzo. L’effetto post Mondiale può essere una spiegazione, ma è anche vero che dal rientro di Lukaku, Lautaro ha fatto più fatica, la coppia non ha più i meccanismi e il feeling di due anni fa. La rabbia negli occhi del Toro, l’unico leader possibile di una squadra che ha avuto sette capitani, resta però una delle poche scintille da cui ripartire. Adesso, subito. Da quella Champions che finora non ha tradito. Almeno lei", chiude il Corriere.
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