Niente addio ma un percorso che prosegue insieme. La Gazzetta dello Sport ne é certa: nessuna possibilità di esonero di Antonio Conte da parte dell'Inter. Dopo l'ottima ultima parte della passata stagione, con il traguardo della finale di Europa League, la squadra nerazzurra doveva spiccare il volo quest'anno ma il rendimento fino ad ora non è stato assolutamente in linea con le aspettative.
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Serve però una marcia in più e i risultati deludenti non passano certamente inosservati: "Per l’Inter il progetto prosegue secondo i presupposti del vertice di Villa Bellini di 3 mesi e due giorni fa. Il 25 agosto Conte e l’Inter riattaccavano i loro (costosissimi) cocci, ma il tempo ha messo in dubbio la tenuta del vaso. Nel mentre, però, si è ristretta la possibilità di errore".
Secondo la Rosea sono quattro le cause di una prima parte in cui i risultati non hanno soddisfatto squadra, tecnico e dirigenza.
Il primo è senza dubbio la stanchezza mentale da parte dei nerazzurri: "La stagione è stramba e snervante per tutti, ma si sta accanendo sull’Inter: tra Covid e infortuni, Conte non ha mai avuto la compagnia per intero. E, di fatto, la squadra sta vivendo una continuazione dello scorso campionato: ora si capisce quanto avrebbe giovato una vera sosta. All’Inter sono convinti, però, che la stanchezza più che nei muscoli sia dentro alla testa. Guardare Nicolò Barella per conferma: ha messo un piede di troppo nell’azione del rigore che ha trasformato una salita in un tappone dolomitico. Avrebbe bisogno di respirare e, invece, rischia di perdere lucidità in certi attimi. E poi pesa l’ansia, collettiva e montante: a volte, in gare decisive, l’Inter sente troppo l’evento ed è risucchiata dalla paura. Conte è pura elettricità – è sempre stata la sua forza —, ma dopo più di un anno a tavoletta c’è il rischio di restare inceneriti. Insomma, non c’è traccia di scollamento tra squadra e tecnico, ma di sfinimento sì".
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