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Il ricordo più bello?
"L'abbraccio di Inzaghi dopo il gol alla Juventus, 1-1 a novembre 2020. Simone mi ha sempre dato fiducia".
A volte l'ha fatta innervosire?
"Quando a Milano non mi faceva giocare ero parecchio arrabbiato, le dico la verità. Ma poi abbiamo fatto pace".
Il suo segreto qual è?
"Nello spogliatoio è spesso una furia, ma è il suo modo di caricare la squadra. Inzaghi è passionale, vive per la vittoria e ha un entusiasmo senza freni. Riesce a tirar fuori il 101% anche da chi non gioca".
Senza la pandemia, la Lazio avrebbe vinto lo scudetto?
"Assolutamente sì. Eravamo in un momento magico. Il famoso gol contro il Cagliari ci diede la consapevolezza di riuscire a guardare la vetta con ottimismo. Poi, purtroppo, l'incantesimo è finito".
Quest'anno vincerà l'Inter?
"Credo di sì, è la grande favorita".
All'Inter cosa non ha funzionato?
"Sono arrivato a gennaio 2022, c'erano delle gerarchie precise. Conoscevo il mio ruolo, ma speravo di giocare di più".
Lautaro è da Scarpa d'Oro?
"Assolutamente sì. Anche perché dietro ha una grande squadra".
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