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Calciopoli, Malesani attacca la Juve: “Sbagliai a fare il signore, poi capii”

Della Juventus Alberto Malesani si ricorda bene un episodio: «Il gol che De Santis annullò a Cannavaro (quando giocava nel Parma, allenato dal tecnico veronese, ndr). Io non dissi niente, feci il signore e tutti, dopo, da Pairetto a Bergamo, mi...

Daniele Mari

Della Juventus Alberto Malesani si ricorda bene un episodio: «Il gol che De Santis annullò a Cannavaro (quando giocava nel Parma, allenato dal tecnico veronese, ndr). Io non dissi niente, feci il signore e tutti, dopo, da Pairetto a Bergamo, mi ringraziarono. Mi dissero che avevo fatto bene a non fare polemiche. Forse sbagliai, perchè lì c'era qualche persona che tanto signore non era». Fu quella, per Malesani, che domani con il suo Bologna affronta proprio i bianconeri «la prima falla che si aprì», in riferimento a Calciopoli. «Dopo ho capito che c'era qualcosa di strano, e che essere signori non è il massimo della vita», ha detto il tecnico. Ma, nonostante quella giornata, che gli è rimasta ferma nella memoria, Malesani è convinto che «il passato è passato. La Juve non c'entra niente».

Una Juve che, parlando di questa stagione «non è neppure una fotocopia» di quella che lui mise in grossa difficoltà con il Siena, l'anno scorso (finì 3-3 e i toscani rimontarono tre gol). «È molto più forte. È stata rivoluzionata, un pò come il Bologna, ha aperto un nuovo ciclo». Non è d'accordo con chi pensa che «siano Krasic dipendenti». Il serbo «è come tanti che vivono il loro momento d'oro e ora va a mille». Ma la Juve «va temuta a 360 gradi». Ad essere dipendente da qualcuno, semmai, è la sua squadra. «Segna ed è pericoloso solo Di Vaio, è un dato di fatto, e questo può essere un limite», ha detto. Le voci di tensioni finanziarie della società non sono un problema, «ma uno stimolo. Dobbiamo fare il possibile per dare una mano sul campo. Tutto aiuta e essere compatti per me è sempre stato un dogma». Obiettivo, «cancellare Palermo».