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Calha alla Pirlo, big ritrovati e zero rischi: l’Inter torna a fare l’Inter

Alessandro Cosattini

Le mosse di Simone Inzaghi, su tutte quella che riguarda Hakan Calhanoglu, ma non solo: così l'Inter è tornata a fare l'Inter

Le mosse di Simone Inzaghi, su tutte quella che riguarda Hakan Calhanoglu, ma non solo. L’Inter nel doppio confronto di Champions League col Barcellona e con Sassuolo e Salernitana è tornata a fare l’Inter. Ne parla così La Gazzetta dello Sport oggi, dopo il successo di ieri per 2-0 dei nerazzurri a San Siro: “Che sia tornata l’Inter? Il bel pari di Barcellona e il successo fin troppo facile con la Salernitana. Lautaro che riprende a far gol e Barella che fa Barella. Gli ottavi di Champions a un passo e un campionato ancora da giocare. Ci sarebbe tutto per sognare, ma il Real Madrid ha spiegato che Xavi deve ancora prendere il diploma e Nicola e i suoi si sono presentati con la testa di chi non ci crede. Quindi calma. Di sicuro c’è un’altra Inter che ha ritrovato la sua identità, difesa più protetta e attacco veloce, il tutto esaltato da una mediana mai così creativa: giocando con due teorici 10 (Calha & Miki) la qualità non può mancare. E in un campionato che non è la Premier questo fa la differenza. Bravo Inzaghi a pensarci, mentre altri cercano le formule dell’“equilibrio”. Ma meglio non dimenticare che una Salernitana così è un invito alla rinascita per tutti.

Calhanoglu alla Pirlo e non solo

È c’è un solo piano d’azione per Nicola: proteggersi senza barricate e tentare il pressing sulla trequarti per ripartire. Non è neanche sbagliato, ma servirebbe una mediana più vicina a Dia e Piatek, una difesa meno ballerina e fasce più coinvolte. Il castello crolla dopo neanche un quarto d’ora, con la botta da fuori di Lautaro in totale trance agonistica dopo il Camp Nou. Scatenato, aggressivo, motivato. Sepe sbaglia tuffo, ma una parata avrebbe soltanto rimandato la caduta. Perché, come dice la canzone, c’è solo l’Inter.

Calhanoglu play è un bel vedere: non è la prima volta che un tecnico intravede nel turco le caratteristiche di “tuttocampista” ideali per arretrare la regia. Alla Pirlo, sì. Sempre nel gioco, protagonista dello splendido assist per il 2-0 di Barella e anche solido in fase difensiva. Barella gli sta al fianco in impostazione, dosando le incursioni al momento giusto, senza strafare, tipo nell’azione del gol. Ma è utile anche Miki, libero da compiti creativi, spesso il più avanzato dei tre e mobilissimo in orizzontale: un movimento che si porta appresso Coulibaly o Vilhena, aprendo corsie per Dimarco oppure per Calha. La mediana della Salernitana a un certo punto va in tilt. Dzeko (2), Lautaro (2) e Skriniar potrebbero dilagare. A proposito di equilibri: i due esterni-attaccanti, Dumfries (inesauribile) e Dimarco, suggeriscono a Inzaghi una mediana di marcatori, con Acerbi per Bastoni. Contro la Salernitana è anche troppo”, si legge.