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Calhanoglu: “Critiche? Sono abituato. Perdere col Portogallo non è la fine del mondo, ora…”

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Le parole di Hakan Calhanoglu dal ritiro della Turchia dopo il pesante KO dei suoi contro il Portogallo avvenuto ieri
Matteo Pifferi Redattore 

Intervenuto in conferenza stampa dopo il pesante tonfo contro il Portogallo, Hakan Calhanoglu ha parlato così:

"La sconfitta non è la fine del mondo. Tutto diventa più difficile dopo la partita di ieri, ma non è la fine del mondo. Avevamo l'obiettivo di passare il girone fin dall'inizio. Abbiamo ancora questa possibilità. Ieri non abbiamo ottenuto il risultato che volevamo, ma non è ancora finita, abbiamo ancora una partita da giocare. La nostra squadra ci crede. Ieri sono successe cose che non volevamo e siamo stati anche sfortunati ma sono cose che succedono nel calcio. L'importante è che la nostra squadra ci creda ancora. Dobbiamo guardare avanti, speriamo di andare agli ottavi"

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Sulle critiche

"Queste sono le cose che succedono nel calcio, succede perché sei sotto la luce dei riflettori ma sono contento di come ho giocato. Sto cercando di soddisfare le richieste del CT. In realtà non si tratta di me, ma squadra nazionale. Qui tutti combattono per la bandiera con la stella e la mezzaluna. Non ascolto affatto le critiche, se le avessi ascoltate non sarei ancora qui. Mi concentro sul mio lavoro. Queste critiche ci saranno sempre, fanno parte del calcio. Soprattutto in Turchia. Quindi ovviamente sono un po' triste. Non so perché sia ​​così, ma devo accettarlo. Quello che faccio qui lo faccio anche all'Inter. Là è più facile perché giochiamo insieme da tanto tempo, in Nazionale queste cose richiedono tempo"


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Sulla prossima partita e sul Portogallo

"Non dobbiamo dimenticare che il Portogallo è una squadra forte. Hanno giocatori di qualità. Sono i favoriti assieme a Germania e Spagna. Avremmo potuto batterli ma poi siamo usciti dalla partita dopo i primi due gol. Dobbiamo migliorare questo aspetto. È successo l'episodio dell'autogol. A volte parliamo in campo ma non riusciamo a farci sentire. Questa è una cosa che succede nel calcio, l'importante è rimetterti subito in piedi. Non c'è nessun io qui, solo noi. Vinciamo e perdiamo insieme. Non siamo fuori, il nostro percorso continua. Sarà una bella partita ma ci crediamo ed è per questo che siamo qui. Ho visto una Repubblica Ceca vivace, forte e tenace. Hanno giocato molto bene anche contro il Portogallo. Come giocatore non posso dire molto. Dobbiamo ascoltare cosa ci dirà il mister"

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