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Dal Milan all'Inter, direttamente nel cuore dei tifosi. Calhanoglu ha saputo prendersi la scena grazie alle prestazioni sul campo e ora è uno degli idoli della tifoseria nerazzurra.
"Oggi Calhanoglu è un simbolo nerazzurro. Meglio ancora: è per i tifosi l’uomo che più di altri incarna il sentimento dell’anti, anti-milanista s’intende. Ed è per certi versi incredibile. Calhanoglu oggi potresti trovarlo in curva Nord a lanciare cori come Dimarco. Calhanoglu è quello che batte l’angolo del gol di Lautaro, domenica scorsa nel derby, e appena il compagno segna si gira verso i tifosi del Milan che lo stavano fischiando e insultando e li zittisce, portandosi l’indice della mano al naso. Non era mica così naturale che un ex milanista entrasse così dritto, con una marcia alta innestata, nel mondo Inter. Per di più lui, arrivato nell’estate 2021 a sostituire Eriksen, molto amato dagli interisti. Calha ci ha messo poco, in verità. La prima data è 7 novembre 2021: il turco segna su rigore nel derby proprio sotto la sua ex curva, travolto dai fischi, ed esultando si porta le mani alle orecchie", racconta La Gazzetta dello Sport.
"Fino ad arrivare alla festa scudetto del Milan. A Ibrahimovic che sul bus scoperto arringa la folla chiedendo un coro per l’ex compagno. Coro offensivo che parte, accompagnato anche da uno striscione. In mezzo c’era stata anche la pubblicazione della biografia di Ibra, Adrenalina, che stuzzicava l’ex compagno dicendo che aveva «approfittato di una situazione tragica» come quella di Eriksen. A quelle parole Calha avrebbe risposto mesi più avanti. Così: «Ibra parla di me perché altrimenti le pagine di quel libro sarebbero vuote. Il coro? Ha 40 anni, non più 18... All’Inter la curva urla il mio nome già nel riscaldamento: al Milan non mi era mai successo». Eccola qua, un’altra dichiarazione d’amore ai tifosi".
"E siamo a quest’anno. Siamo a Riad, a un Hakan che gioca una grande partita e guida l’Inter alla vittoria della Supercoppa proprio di fronte ai cugini. Dopo la partita il turco non si tiene: «Questa vittoria per me è ancora più importante. Gli insulti dei tifosi del Milan? Il karma torna... Certe cose non mi sono piaciute. Li abbiamo mangiati e mandati a casa». Banalità, questa sconosciuta. Simbolo fuori, pilastro dentro il campo. Tanto che presto arriverà pure la firma sul rinnovo (con aumento) di contratto fino al 2026. Nessuno mai come Hakan", spiega Gazzetta.
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