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Getty Images
Non sarà una partita normale per nessuno, in particolare per Calhanoglu. Venuto via dal Milan nell'anno in cui i rossoneri hanno strappato lo scudetto ai nerazzurri, il turco ora vuole finalmente festeggiare il titolo con la maglia dell'Inter.
"Tre anni fa, in una sera di giugno, arrivò la notizia del giorno, per certi versi dell’anno: Hakan Calhanoglu dal Milan all’Inter e a parametro zero, per fine contratto. Nulla sarebbe stato più come prima. Nella casistica di quelli che stavano di qua e che poi sono andati di là, Calhanoglu è stato, è e sarà uno dei più divisivi. Perché Calhanoglu è turco e gli insulti non se li fa scivolare addosso, alle offese Calhanolgu risponde. Perché Calhanoglu al Milan si sentiva un incompreso, sbatacchiato tra fascia e trequarti, e Simone Inzaghi all’Inter lo ha reimpostato come regista ultra-moderno, metamorfosi tecnica con rifioritura", scrive La Gazzetta dello Sport.
"Perché Calhanoglu non ha paura di tirare un calcio di rigore, in Serie A non ne ha sbagliati mai, 15 su 15, e uno l’ha rifilato al Milan, nell’andata del 5-1. Calhanoglu sa che cosa lo aspetta, perché l’ha già provato in 10 derby contro il Milan, tra Serie A, Champions e coppe nazionali varie. Ne ha vinti sei, pareggiati due e persi due. Un bilancio ultra-positivo. Per Calhanoglu, lo scudetto e la seconda stella contro il Milan chiuderebbero il cerchio, sarebbero la migliore delle risposte. Il più motivato degli interisti, più ancora dell’ultrà Dimarco", scrive Gazzetta.
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