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Cambiasso: “Finisco la carriera qui. Capitan futuro? Smetto prima di Javier…”

La storia e la cronaca nei nuovi studi di Inter Channel al primo piano del centro sportivo “Angelo Moratti”. Prima Serata dedicata a Esteban Cambiasso, protagonista di tanti successi nerazzurri, autore del gol qualificazione ieri sera...

Daniele Mari

La storia e la cronaca nei nuovi studi di Inter Channel al primo piano del centro sportivo "Angelo Moratti". Prima Serata dedicata a Esteban Cambiasso, protagonista di tanti successi nerazzurri, autore del gol qualificazione ieri sera contro il Twente, centrocampista fondamentale in capo e di saggia riflessione calcistica davanti alle telecamere, stasera quelle del canale tematico.

Cambiasso, partiamo dai complimenti. In poche ore ne sono arrivati a fiumi...

"Grazie, ma ho fatto solo quello che dovevo fare. Sinceramente questo risultato ci dà molta tranquillità e molta sicurezza in vista degli prossimi impegni e degli altri obiettivi che abbiamo, che sono molto importanti".

Bastava la palla giusta, il rimpallo giusto... il calcio è anche questo...

"Abbiamo fatto tante azioni manovrate in tutto questo periodo, non solo ieri sera, ma non girava bene. Tuttavia, come capita in queste situazioni, per uscire da un periodo sfortunato, alla fine arriva il gol che magari non t'aspetti".

Da Palermo salutano il capitan futuro...

"Ho detto sempre che smetterò prima io di Javier... ".

Vedremo. Intanto, l'amico di Palermo sottolinea che gli scappava da ridere quando sentiva parlare di Cambiasso al Manchester United: è convinto che non solo chiuderà la carriera all'Inter, ma resterà anche dopo, per sempre.

"Spero di finire all'Inter la carriera, è stata una mia scelta qualche anno fa e sono molto convinto e molto contento della scelta fatta in quel periodo. Bisogna però anche capire se mi vogliono (ndr.: sorride), perché ho sempre detto che per questa società non bisogna solo credere di poter aiutare o di poter essere utili, bisogna stare all'Inter se realmente si è utili".

Riavvolgiamo il nastro della passata stagione: c'è stato un momento particolare nel quale avete capito che avreste vinto la Champions. Inoltre, chiedono di tenere alto il morale di Milito, che sicuramente farà un gol decisivo al Mondiale per club.

"Io ho capito che avremmo vinto la Champions proprio dopo il secondo gol di Milito a Madrid.... sono una persona molto cauta... In un'analisi più globale, posso aggiungere che sicuramente la partita di ritorno a Barcellona ci ha dato una spinta in più, perché credo da lì quasi tutti gli interisti, o quasi tutte le persone che vivono l'ambiente del calcio, anche italiano, hanno capito che la finale non poteva scappare dalle nostre mani. Quella gara col Barcellona ci ha dato molta forza e molta energia".

Pensavamo che Cambiasso potesse dire Chelsea-Inter...

"Però, a quel punto, c'erano ancora le semifinali e in qualcuno, a quel punto della manifestazione, poteva ancora arrivare qualche dubbio, visto che avremmo anche dovuto giocare la seconda partita a Barcellona, che non è mai una situazione favorevole. Per questo dico che la convinzione comune è arrivata, per la maggioranza, dopo la partita al Camp Nou".

Filippo Corvi vuole augurare buon compleanno a sua figlia e a sua moglie per i rispettivi compleanni e fa tanti complimenti per l'intelligenza tattica che tiene unita la squadra. E poi, visto che sta dialogando con un sudamericano, chiede di far capire al gruppo l'importanza del Mondiale per club.

"In realtà, quello per il quale lui mi fa i complimenti, è un lavoro molto facile da fare, perché la squadra non ha bisogno di essere tenuta unita, è unita. La consapevolezza che l'obiettivo Mondiale per club è importante l'abbiamo tutti, ma è altrettanto vero che, se per un europeo la Champions League è certamente l'obiettivo per club più importante, è altrettanto vero che per noi sudamericani l'ex Coppa Intercontinentale ha molta tradizione".

Si sente un allenatore in campo?

"Credo che sia un discorso di posizione, soprattutto. Stai in mezzo e lì c'è tanta comunicazione, con i compagni e con la panchina, visto che è più facile arrivare con la parola da un compagno o all'allenatore, magari senza urlare come un pazzo, come potrebbero essere costretti a fare un portiere o un difensore centrale".

Secondo Cambiasso la squadra, in questo campionato, avrà la forza mentale e fisica per essere protagonista inseguendo e non comandando?

"Per prima cosa, bisogna capire per quanto tempo durerà questa situazione in classifica. Non è detto che uno debba sempre inseguire. Ci sono un po' di punti di differenza, però siamo fiduciosi: il campionato è lungo ed è, anche per noi, una sfida in più, arrivando da dietro, scalandi posizioni".

Più difficile?

"Se tutto va come dovrebbe andare, saremo costretti a inseguire per un lungo periodo perché, rispetto agli avversari del campionato, in dicembre giocheremo due gare in meno, avendo un altro traguardo importante da raggiungere come il Mondiale per club".

Emanuele dell'Inter Club Taranto intitolato proprio a Cambiasso, fa i complimenti per aver superato giorni difficili, da aggredito e infangato.

"È una possibilità che può succedere in quest'ambiente. Dobbiamo difenderci, ma non sorprenderci. Sappiamo benissimo quello che siamo. Sappiamo benissimo quali sono le nostre forze. Sappiamo benissimo anche quali sono i punti che gli altri, dall'esterno, potranno usare per aggredire, certando di approfittare della debolezza di qualche risultato negativo. Essendo forti noi, non rischiamo niente. A Emanuele e ai suoi amici un saluto speciale, perché sono dei fedelissimi".

Un amico da Napoli chiede se Cambiasso sarà presente al raduno dei club in Campania...

"Dobbiamo chiedere all'amico Fausto Sala, del Centro Coordinamento, è lui che fa tutto. Comunque, per prima cosa, dobbiamo pensare di vincere a Napoli, visto che è da un po' di tempo che lì non vinciamo".