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Cambiasso: “Non sento l’addio, sono interista. Potevano dirmelo prima. Ora…”

Mesi di silenzio e oggi arrivano le parole di Esteban Cambiasso. Il giocatore nerazzurro non ha mai salutato con lettere o commenti i tifosi interisti: lo fa ai microfoni di Sky e le sue parole per l’Inter sono parole bellissime. Ecco cosa...

Eva A. Provenzano

Mesi di silenzio e oggi arrivano le parole di Esteban Cambiasso. Il giocatore nerazzurro non ha mai salutato con lettere o commenti i tifosi interisti: lo fa ai microfoni di Sky e le sue parole per l'Inter sono parole bellissime. Ecco cosa ha detto il centrocampista argentino:  

NESSUN ADDIO - Non ho mai scritto qualcosa. Non riesco a pensarlo come un addio ai tifosi. Sento ancora il loro calore in mezzo alle strade, per questo non ho fatto una lettera di ringraziamento perché ancora mi sento uno che sta con loro.  

QUELLO CHE MI MERITAVO - Sicuramente quello che avrei potuto dire o meritare era di sapere di questo addio 3-4 mesi prima. Sarebbe stato bello perché mi avrebbe dato la possibilità di pensare per un po' di tempo. Il momento che l'ho capito è stato quando ho parlato con serenità con Piero (Ausilio.ndr) prima della partita con il Chievo. Se quella chiacchierata l'avessi avuta prima non sarebbe stato chiedere troppo per quello che ho vissuto in questi dieci anni e per il modo che ho vissuto questa società. Credo che non saprò mai dare una cosa così ad un'altra società italiana. 

FUTURO -Vedrò bene da dove ripartire. Ma cercherò di scegliere una squadra dove penserò si stare bene con la mia famiglia. Non penserò ad altro, non penserò alla squadra forte o ai soldi e non deciderò per la città più bella. Ovunque andrò farò un anno di contratto per una scelta mia, con nessuno ho parlato di un contratto più lungo.

L'INTER DI OGGI -Deve essere competitiva, parliamo sempre dell'Inter l'obbligo c'è ed è quello di vincere. Impossibile nascondersi quando giochi in un club così vincere sia sempre l'obiettivo. Poi se ci riesci lo decide il tempo. Adesso l'Inter ha due competizioni e serve una rosa più ampia. Penso che sia una squadra equilibrata oggi.

MORATTI -Se ci fosse stato lui sarei rimasto? E' difficile dirlo, ma penso che probabilmente sarebbe stato così. Nel suo ruolo ha dato salute, soldi e tempo all'Inter e per fortuna mi rimane che ho contribuito a realizzare i suoi sogni.

LA FIDUCIA - L'ho sentita quando ho fatto il mio ultimo contratto, quel rinnovo me l'hanno fatto non dopo una vittoria, ma dopo la sconfitta del 2009 con il Manchester United in Champions. Prima di quello storico 2010 che resterà per sempre nella testa dei tifosi nerazzurri. 

LA COSA BELLA - Tutto quello che ho vissuto lo porterò sempre dentro e penso che la cosa più bella è sapere che tanti tifosi si sono sentiti rappresentati da me e questo per un calciatore è un orgoglio enorme.