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E’ arrivato dopo un tira e molla con la Lazio che sembrava infinito e aveva fatto pure invidia a Perisic che l’anno prima aveva fatto tribolare i tifosi nerazzurri. Alla fine Antonio Candreva è sbarcato a Milano, lo voleva Mancini e l’Inter lo ha accontentato. Peccato che poi l’allenatore sia andato via e al suo posto sia arrivato Frank de Boer. Il giocatore nerazzurro non ha avuto nessun problema con lui, anzi. Si è beccato un ‘è un giocatore fantastico’ da parte dell’olandese quando ha segnato in Europa League (cinque presenze e un gol in Coppa) contro il Southampton e aveva fatto un po’ respirare la sua squadra alle prese con una crisi di risultati in Europa che poi è costata l’eliminazione al club milanese.
DEL LEI - L’ex laziale è arrivato in punta di piedi alla Pinetina, sorriso e gentilezza. Si è messo a dare del “lei” ai giornalisti che lo intervistavano in sala stampa e si guardavano increduli abituati ad un meno formale “tu” che danno ai giocatori e che ricevono in cambio. Sul campo di gentilezze ne fa poche giustamente, è diventato un punto di riferimento per l’attacco. In diciassette partite giocate in campionato con la maglia nerazzurra, l’esterno ha fatto segnare e ha pure segnato tre gol e sono arrivati tutti nella gestione di Pioli che lo ha un po’ accentrato. Sono state tre reti importanti contro il Milan nel derby, nella gara con la Fiorentina al Meazza e con il Sassuolo. I suoi numeri nei novanta minuti dicono: 2 tiri nello specchio della porta, 4 tiri totali e 54 tocchi. Senza dimenticare il gol. Il suo ai neroverdi vale la vittoria e un tabù sfatato: in trasferta i nerazzurri non vincevano dal 21 settembre. Un altro tabù sfatato è quello che lo voleva in difficoltà quando si è parlato dell’arrivo di Pioli all’Inter. Avevano litigato alla Lazio, ma questo non è bastato per mandarlo in panico, il suo posto non glielo ha tolto nessuno, evidentemente perché se lo merita.
IL RIMEDIO - Non ci sono dubbi sul fatto che il giocatore sia il protagonista di questa domenica nerazzurra non solo perché ha segnato, ma per una buona prestazione in generale nei novanta minuti. Se lui si sposta in avanti i nerazzurri sono pericolosi, la fascia è il suo posto nel mondo e si vede. Il gol lo fa perché ci crede - era lì quando Consigli ha respinto su Joao Mario - e perché sta bene fisicamente e quindi di testa, doti che servono alla squadra per tornare a respirare. Alla faccia di chi diceva che con il nuovo allenatore ci sarebbero stati da parte sua musi lunghi mai arrivati. Prossima avversaria la Lazio, la sua ex squadra, con la quale un anno fa di questi tempi Candreva ha segnato contro l’Inter di Mancini che poi è andata in crisi. Gli toccherà rimediare.
(Fonte: FCINTER1908.IT)
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