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Giovanni Capuano, giornalista di Panorama, ha commentato per "DerbyDerbyDerby.it" la sconfitta dell'Inter contro il Real Madrid. Una sconfitta che ha riaperto le polemiche sull'operato di Antonio Conte.
"L'aritmetica concede ancora chance di qualificazione all’Inter vincendo le ultime due, ma la notte di San Siro impone una riflessione. Usando la metafora cara a Conte, il percorso è finito e non è nemmeno stato un granché. La sua Inter si è ripiegata su se stessa, prosciugata nelle motivazioni prima ancora che nel fisico, nella testa e di conseguenza nel gioco. La sconcertante prestazione contro il Real Madrid non può avere un seguito e nemmeno trovare alibi.
L’Inter si giocava tanto, tutto, a cominciare dai milioni di euro del jackpot della Champions League più che mai vitali in un periodo di vacche magre. Serviva responsabilità per dare un senso alla serata e alla stagione europea ed è mancata. Serve adesso responsabilità per prendere atto del proprio fallimento e scendere alla prima fermata. Rinunciando anche a uno stipendio che altrimenti è una prigione per un club che avrà anche commesso errori, ma certamente non ha lesinato sforzi per venire incontro al proprio tecnico.
La coerenza vorrebbe che Conte si dimettesse adesso. E che a Marotta fosse consentito di comporre in fretta il numero di cellulare di Massimiliano Allegri prima di fare i conti, anche lui, con le proprie scelte. Non c’è nulla da salvare fin qui nella stagione interista e non è impossibile mettere in fila le responsabilità. Ad esempio, quelle di chi ha preteso un profilo come Vidal, perché i giovani non garantivano esperienza, e poi ne è stato tradito. Questa è l’Inter di Conte e l’Inter di Conte ha fallito. Non è come l’eliminazione, accettabile, di Spalletti nell’anno del ritorno in Champions e nemmeno come quella della scorsa stagione, emendata dalla corsa alla finale di Europa League. Essere appesi a una miracolosa combinazione negli ultimi 180 minuti è già un fallimento. Il percorso è finito. Si scende o, meglio, si dovrebbe scendere prendendone atto"
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