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Marco Fassone ha accusato l'Inter di essersi attenuta al regolamento. Per quanto possa sembrare incredibile, l'accusa dell'AD rossonero è più o meno questa. Dietro la volontà dichiarata di andare incontro ai tifosi, giocando il derby in un giorno festivo, c'è in realtà la palese volontà di non giocarlo subito dopo Milan-Juve, lasciando così all'Inter il compito di affrontare i bianconeri subito dopo o subito prima della stracittadina. La pensa così anche Giovanni Capuano di Panorama, che commenta: "Il derby del 4 aprile tra Milan e Inter sarà un derby Champions in tutti i sensi. Con la Lazio in frenata continua sia Gattuso che Spalletti hanno una chance concreta di mettere le mani sul quarto posto che vale l'Europa più importante. Il Milan ha raccolto contro il Chievo la 5° vittoria di fila, l'Inter si è rianimata trascinata da Icardi.
Derby da Champions con contorno di polemica stucchevole. Fassone ha accusato i dirigenti nerazzurri di essere stati insensibili alla richiesta di spostare la sfida al 25 aprile o 1° maggio. Ufficialmente sarebbero stati da tutelare i tifosi che hanno in mano il biglietto, ma la posta in gioco era evitare il confronto ravvicinato con la Juventus che il 4 aprile tocca al Milan e nelle altre due date all'Inter. Che l'Inter accettasse di rinunciare a un suo diritto era impossibile da immaginare, quindi la rabbia di Fassone (che a parti invertite si sarebbe comportato allo stesso modo) fa a pugni con la logica. Più che un favore ai tifosi, il sì dell'Inter sarebbe stata circonvenzione di incapaci".
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